04/07/2012
Non bastavano il rischio
di default, l'euro in bilico, i rigurgiti neonazisti, lo spread,
proprio no. In Grecia, l'ultima minaccia per il Governo, appena
eletto e tutt'altro che stabile, viene dal rapporto presentato ieri
da Amnesty international: l'accusa, accompagnata da fatti e
testimonianze dirette, è di quelle che meritano risposte convincenti
subito. Prima che la situazione sfugga di mano. A patto che non sia
già accaduto... Sarebbe infatti ammissibile, di fronte ai propri
cittadini esasperati e alla comunità internazionale, accettare che
la polizia di un Paese democratico abusi dei propri poteri mettendo
in atto violenze smisurate e immotivate contro manifestanti in
atteggiamenti palesemente pacifici? La verità è che non sembra al
momento esserci una via d'uscita che restituisca credibilità alle
forze dell'ordine greche quando sono in primis le stesse autorità ad
aver chiuso non solo uno, ma entrambi gli occhi, di fronte a una
lunga serie di brutalità denunciate dalle vittime. Il risultato di
questa indifferenza è un clima che più elementi della polizia
devono aver equiparato, nei mesi scorsi, all'impunità. Una
situazione che, pur in un contesto totalmente differente, sembra aver
fatto leva su meccanismi simili a quelli che portarono alle
degenerazioni tristemente note consumate durante il G8 di Genova.
Alberto Picci