10/10/2012
Una manifestazione davanti alla borsa di New York lo scorso 17 settembre (Foto Ansa. Quella di copertina è di Angela Vicino/S4C).
Occorreva il “sì” di almeno 9 Paesi per sperimentare nell’Unione Europea l’applicazione della tassa sulle transazioni finanziarie, conosciuto come Tobin tax. Ebbene, gli Stati che hanno aderito sono 11, e fra questi c’è l’Italia.
La decisione è stata presa ieri, 9 ottobre, in Lussemburgo, all’interno del Consiglio Ecofin dell’UE, ed è una svolta. Il nostro Governo ha votato a favore, e la sua posizione è stata decisiva. A breve – probabilmente entro il 2013 – potrà cominciare così la sperimentazione su questa tassa, che sarà applicata sui trasferimenti finanziari e quindi anche sulle operazioni speculative (vedi il terzo articolo del dossier), che è la vera ragione per cui da anni è in corso una campagna di sensibilizzazione (denominata “ZeroZeroCinque”) da parte di numerose associazioni ed espressioni della società civile in tutta Europa.
Il meccanismo attraverso il quale l’Unione Europea metterà in atto la Tobin tax è quella della cosiddetta cooperazione rafforzata. Per avviare tale procedura, che consente di sperimentare la tassa in modo comune ma senza il consenso di tutta l’Unione, era necessaria l’adesione di almeno 9 Paesi europei. L’iniziativa era stata di Francia e Germania, alle quali si sono aggiunte ieri Austria, Belgio, Portogallo, Grecia, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Spagna e Italia. In tutto 11 Paesi.
Il documento con cui il nostro Paese ha aderito verrà controfirmato a breve dal ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli. Grilli, durante la conferenza stampa seguita al varo della Legge di Stabilità, ha anche annunciato che il Governo ha deciso di introdurre «già da subito» la tassa sulle tassazioni finanziarie. Il ministro ha anche specificato che non si applicherà sui titoli di Stato.
Luciano Scalettari