Tobin tax in Europa, l'Italia dice sì

L'Unione Europea dal 2013 sperimenterà la tassa sulle transazioni finanziarie speculative. Decisivo il voto italiano. La soddisfazione della società civile.

Scheda – Tutto quello che c’è da sapere sulla tassa anti-speculazioni

10/10/2012
(Foto Ansa)
(Foto Ansa)

SCHEDA

Che cos’è una tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf)?


La Ttf è una piccola tassa che verrebbe applicata a tutte le transazioni sui mercati finanziari. Si applicherebbe in particolare a ogni transazione finanziaria perpetuata attraverso lo scambio di azioni, di contratti futures o di qualunque altro strumento finanziario scambiato fra operatori attivi sui mercati.

A quali operazioni finanziarie verrebbe applicata?

Riguarderebbe tutte le transazioni finanziarie (scambi di azioni, obbligazioni, scambi valutari e contratti derivati) sia sui mercati regolamentati che over the counter.Si applicherebbe limitatamente alle transazioni fra attori operanti abitualmente sui mercati finanziari. Le transazioni come pagamenti per beni e servizi, prestazioni lavorative, rimesse all’estero non sarebbero soggette alla TTF. Prestiti interbancari a breve termine e tutte le ordinarie operazioni bancarie (prelievi, versamenti, bonifici, ecc.) sarebbero esclusi dall’applicazione della tassa.

Qual è il legame fra la Ttf e la Tobin tax?

La Tobin Tax (proposta dall’economista James Tobin negli Anni Settanta) è una tassa che riguarda esclusivamente gli scambi di valuta. Con la Ttf verrebbe ampliato il numero delle transazioni tassabili e con un tasso inferiore a quello della Tobin.

Quali sono i tassi proposti?

I tassi proposti variano dallo 0,01% allo 0,5%. In generale non viene proposto un singolo tasso universale, ma lo si presume variabile a seconda del tipo di transazioni interessate. In ogni caso la tassa è configurata in modo tale che gli investitori a lungo termine ne risentano solo in un arco di tempo molto lungo (per esempio in occasione dell’acquisto e della vendita di azioni in loro possesso). La tassa è inoltre ideata in modo da avere un impatto lieve sui trader occasionali, mentre intercetterebbe scambi di natura speculativa perpetuati per esempio da trader giornalieri (che eseguono un numero elevato di operazioni spalmate su un arco temporale anche di poche ore se non meno), rendendoli meno convenienti.

A quanto ammonterebbe il gettito della Ttf?

Il gettito globale dipenderebbe dal tasso imposto e dall’applicazione della Ttf su scala internazionale. Se la tassa venisse applicata globalmente allo 0,05% si stima (secondo l’Austrian Institute for Economic Research) che il gettito possa attestarsi fra i 500 e i 1000 miliardi di dollari l’anno anche a fronte di una potenziale riduzione del 65% delle attività finanziarie conseguente all’introduzione della tassa.

Quale sarebbe la destinazione del gettito raccolto?


Parte del gettito raccolto (potenzialmente il 50%) verrebbe impiegato per ridurre il debito pubblico e per compensare le enormi spese pubbliche (pagate con i soldi dei contribuenti) risultate necessarie per salvare il sistema bancario e finanziario nonché al sostegno al reddito e all’occupazione e alla mitigazione delle criticità sociali che si sono acuite con la crisi. Un’altra parte del gettito verrebbe destinata in aiuti ai Paesi più poveri del pianeta e rappresenterebbe una risorsa di importanza fondamentale per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio fissati dalla comunità internazionale nel 2000. In maniera ancora più generale, parte del gettito raccolto con la TTF potrebbe essere utilizzata per il finanziamento dei Beni Pubblici Globali – dalla biodiversità alla tutela del clima fino alla stessa stabilità finanziaria – che interessano l'insieme dell'umanità e che nessun governo è in grado di assicurare autonomamente.

Perché i tempi per una Ttf sono maturi?

C’è un deficit di risorse economiche. Il bisogno da parte dei governi di reperire risorse non è mai stato così elevato. Servono ingenti somme per abbattere i deficit pubblici, stimolare l’economia reale e le politiche sociali. Vanno reperite risorse per finanziare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e misure addizionali per far fronte ai cambiamenti climatici. Il sistema finanziario è al momento sottotassato. Nonostante abbia vissuto una fase di ampia espansione negli ultimi decenni fino ad arrivare a occupare la posizione di attore economico di primissimo piano, il settore finanziario contribuisce marginalmente ai bilanci degli Stati, pur trovandosi sempre più spesso (e non solo nelle ricorrenze di crisi cicliche) tra i responsabili delle difficoltà economiche cui gli Stati devono far fronte. Il sistema finanziario deve versare la sua parte. Le persone non devono pagare due volte i costi di una crisi scatenata dalla finanza.

(Per saperne di più vedi il sito www.zerozerocinque.it, da cui è tratta questa sintesi delle domande più frequenti sul tema)

Luciano Scalettari
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