Dossier - La pace oltre la marcia

Lungo i 24 chilometri da Perugia ad Assisi emergono volti e vicende che vanno al di là del 16 maggio e sono altrettanti impegni verso il prossimo appuntamento del 2011.

"Una sfida educativa per la scuola"

17/05/2010
Aluisi Tosolini durante un intervento al Forum di Perugia (foto Roberto Brancolini/Perlapace.it)
Aluisi Tosolini durante un intervento al Forum di Perugia (foto Roberto Brancolini/Perlapace.it)

4.500 studenti e 500 insegnanti. Probabilmente il più grande meeting di scuole che si sia tenuto quest’anno. Tanti sono stati i ragazzi e i giovani che hanno affollato Perugia in questi tre giorni, per il Forum e per la Marcia della Pace. È un’altra delle nuove iniziative ideate dalla Tavola della pace per l’edizione 2010 della Perugia-Assisi.

    Queste migliaia di studenti (delle scuole elementari, medie e superiori) sono giunte nel capoluogo umbro per coronare un lavoro partito da lontano: «Durante tutto l’anno scolastico le classi di questi ragazzi e giovani hanno lavorato sul tema “Cittadinanza e Costituzione”, che sono secondo noi due delle parole chiave per costruire una nuova cultura».

    Le parole sono di Aluisi Tosolini, preside al Liceo scientifico “Attilio Bertolucci” di Parma. La sua è una delle scuole che ha partecipato all’iniziativa. «Gli incontri di Perugia», continua Tosolini, «hanno avuto lo scopo di portare a conclusione il lavoro svolto, con tre obiettivi: condividere insieme agli altri studenti di tutta Italia il lavoro svolto; mettersi in ascolto dei testimoni e dei protagonisti intervenuti al Forum della pace; progettare per il futuro elaborando 100 idee per un’agenda di pace. È la sfida educativa. Lo scopo finale di questo lavoro nelle scuole, che continuerà l’anno venturo, è di restituire la scuola alla società, riportarla ad essere luogo che produce cultura, non solo nell’apprendere, ma anche per le competenze e le azioni. In altre parole, il progetto cerca di far comprendere ai ragazzi che quel mondo grande che nelle aule scolastiche impariamo a conoscere è un mondo piccolo come la loro scuola, perché è dalle loro specifiche realtà che nascono le idee e le iniziative di pace, di convivenza, di esercizio dei diritti».

    Il preside di Parma condensa il senso del progetto rivolto alle scuole con una frase di Eleanor Roosevelt, la first lady del Presidente degli Stati Uniti: “Non basta parlare di pace, uno ci deve credere. E non basta crederci, uno ci deve lavorare”.

Luciano Scalettari
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