Forum della Cooperazione, si comincia

Qualche polemica e tante attese. Ai lavori, voluti dal ministro Riccardi, partecipano il premier Monti, il ministro degli Esteri Terzi e il Commissario europeo Pielbags.

Tra polemiche e attese: cronaca della vigilia

30/09/2012

Lunedì primo ottobre si apre a Milano il Forum della Cooperazione internazionale voluto dal ministro Andrea Riccardi. Una giornata e mezza di intenso programma che vedrà alternarsi nelle sessioni plenarie e nei lavori di gruppo previsti tra lunedì e martedì mattina rappresentanti di spicco delle istituzioni nazionali, europee e internazionali, rappresentanti delle Ong e delle organizzazioni di società civile italiane, operatori e appassionati di cooperazione allo sviluppo. 


Il Primo ministro Mario Monti, il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, ed il Commissario europeo per lo Sviluppo André Pielbags, affiancati dal Ministro per la cooperazione e l’integrazione Riccardi ed il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, saranno i protagonisti della plenaria di apertura preceduti da un videomessaggio del Presidente Napolitano nel corso della quale prenderanno la parola anche due ulteriori ospiti che nei giorni scorsi non hanno mancato di suscitare accese polemiche: Blaise Compaoré e Paolo Scaroni. Il primo, dittatore al potere nel Burkina Faso, ha fatto alzare l’indignazione dei difensori dei diritti umani, mentre la presenza al tavolo dei lavori del capo di Eni non è stata  gradita a molti esponenti della società civile e ai tanti promotori di campagne contro lo sfruttamento delle risorse umane e naturali dei Paesi dei Sud del mondo, pratica dalla quale anche il colosso energetico nazionale non è del tutto esente.

Ma al di la di queste polemiche che hanno segnato la vigilia del Forum, l’iniziativa di Andrea Riccardi ha riscosso un notevole successo e acceso ambiziose aspettative. L’inaspettata quantità di iscrizioni registrate ha imposto agli organizzatori di aumentare all’ultima ora il numero delle sessioni tematiche parallele per poter consentire la partecipazione di tutti. Già questo è un chiarissimo indicatore del grande interesse suscitato dal Forum e un primo importante risultato incassato dal Ministro per la cooperazione e l’integrazione. Il bisogno di discutere di cooperazione e, soprattutto, la necessità di riportare tra le priorità dell’agenda politica e del Governo i temi e i non pochi problemi della cooperazione allo sviluppo di casa nostra sono innegabili e da tempo invocati dalle rappresentanze e dagli operatori delle Ong.


Tornare a dibattere pubblicamente di cooperazione per “far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione internazionale sia una parte dell'identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell'Italia”, come dichiarato da Riccardi annunciando gli obiettivi della due giorni milanese, è senza dubbio un risultato conseguito dalla sua figura istituzionale che, vale la pena ricordarlo, nel nostro Paese ha trovato collocazione nella compagine governativa per la prima volta con il Governo in carica di Mario Monti. 

Le dieci “tracce di discussione” elaborate da altrettanti Gruppi di lavoro che nei mesi scorsi hanno alacremente lavorato alla preparazione del Forum, saranno oggetto delle discussioni, degli approfondimenti e delle sintesi che dovranno portare alla chiusura dei lavori a una “dichiarazione politica da parte del ministro, che è un manifesto d'intenti che rilegittima la centralità della politica pubblica di cooperazione e ne traccia alcune linee direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa”. I presupposti per la buona riuscita di questa iniziativa sono tutti in campo. Ora resta di vedere se le giornate del Forum saranno realmente l’occasione per ridare gambe e fiato alla cooperazione italiana che, come noto, giunge all’appuntamento dei prossimi due giorni senza né l’uno né l’altro.

Sergio Marelli, presidente
 Comitato  italiano sovranità alimentare

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