14/08/2011
Ferragosto è una festa in cui mangiare in compagnia e assaporare il piacere di passare un po' di tempo a tavola. Anche perché ormai è sempre più diffuso pranzare alla scrivania o in auto, in viaggio o mentre si passeggia.
Secondo il Roper Reports Worldwide, un italiano su due mangia o beve senza sedersi a tavola, un’abitudine che si va diffondendo molto in fretta, visto che quest'anno il tasso di crescita è stato del 12% rispetto al 2009.
Un menù di Ferragosto sano, buono, a prezzi contenuti e tricolore per festeggiare i 150 anni
dell'Unità d'Italia è sicuramente possibile: basta attenersi ad alcune indicazioni di base, privilegiando frutta e verdura di stagione e, tra le proteine, quelle del pesce azzurro, che è ricco anche di omega-3. Può essere anche una buona strategia di difesa dalla demenza senile e, in genere, dalle malattie degenerative come l’Alzheimer.
Quanto alla frutta, pesche, prugne, meloni e cocomeri sono tutti di
stagione (e quest'ultimo è anche tricolore!), mentre se si vuole
realizzare un piatto con i colori della nostra bandiera che sia anche
salutare e di stagione cosa di meglio di un'insalata di riso o farro con
pomodori e zucchine, oppure peperoni? Se vogliamo privilegiare i
prodotti italiani, si può cercare il riso che viene coltivato in pianura
padana, mentre il farro è tipico dell'Appennino centro-settentrionale e
veniva impiegato già da Etruschi e Romani.
Quando andiamo in pescheria, invece, fino a qualche anno fa l'unico
criterio per scegliere il pesce era la freschezza, adesso invece
possiamo scegliere tra pescato o coltivato, tra pesci di stagione o meno
e tra pesci che rischiano l'estinzione ed altri che invece nessuno
mangia nonostante siano buonissimi e costino poco.
Scegliamo quindi pesci pescati in Italia ma che non siano
sovrasfruttati, come succede al pesce spada e al tonno rosso. I trucchi
per scegliere il pesce fresco, poi, sono sempre gli stessi: il profumo
deve essere leggero e gradevole, come quello del mare, la consistenza
della carne soda ed elastica, se ci affondate il dito non deve restare
l'impronta, l'occhio vivo, lucido e sporgente; le branchie rosse e
brillanti.
Gabriele Salari