06/12/2010
I diplomi e le medagli dell'Ambrogino d'Oro.
Tutte le comunità hanno i loro piccoli e grandi riti. Milano ogni anno, nella festa del santo patrono Ambrogio, celebra le persone e le organizzazioni meritevoli e, così facendo, celebra se stessa con la consegna degli Ambrogini, la massima onoreficenza cittadina.
Anche quest'anno il rito si è svolto con puntualità. E come sempre glil Ambrogini hanno dipinto il ritratto di una metropoli orgogliosa di se stessa e delle proprie tradizioni. Il volontariato e il giornalismo. Lo spettacolo e la moda. La cucina e l'industria. Con qualche contraddizione e con una certa larghezza, Milano rimanda all'Italia ma soprattutto a se stessa l'immagine di sé a cui tiene di più: città della produzione ma "con il cuore in mano", dell'organizzazione non priva di slanci, del culto del lavoro temperato dal "savoir vivre". Patria, soprattutto, di una borghesia che non ha perso il senso del sociale e del collettivo.
Milano si piace così. Ai posteri giudicare quanto il quadro ideale corrisponda alla realtà. Nel frattempo, Famigliacristiana.it ha intervistato alcuni dei protagonisti di questa edizione dell'Ambrogino d'Oro. Gente che alla Milano ideale ha di sicuro contribuito.
di Giusi Galimberti