22/07/2011
Dodici anni e un’agitazione più grande di lui: la
scuola (con un’impressionante uniformità dalla
scuola materna, alle elementari, fino alla media) dice
di lui che è ingestibile e non è in grado di controllarsi.
L’invio alla psicologa pare non sortire grandi
effetti: Luca è sempre più agitato, pur essendo molto
intelligente e, a suo modo, profondo. Dietro di
lui, in famiglia, una sorella deliziosa e tranquilla,
poi ancora un fratellino «bello come il sole, in tutti i
sensi», dice la madre. Il padre è accusato di essere assente,
anche per i suoi molteplici impegni nella veste
professionale di consulente finanziario, ma «anche
quando è a casa si fionda sul suo inseparabile Pc
e non c’è per nessuno».
La madre è arcistufa di fare la casalinga. Nel frattempo, sogna un collegio dove sia possibile «raddrizzargli » il figlio: si sente in colpa e in imbarazzo tutte le volte in cui la scuola la chiama a rapporto, vorrebbe potersi dedicare ai suoi veri interessi, come per esempio l’arte, ma con un figlio così non può, perché non fa che «bruciare» tutte le baby-sitter interpellate per accudirlo. Non sa proprio spiegarsi come mai da loro due «sia uscito un figlio così assatanato » (parole sue), e lei ormai non ce la fa più. Vuole mollare la presa. Sì, loro sono credenti: sposati in chiesa, Messa alla domenica per tutta la famiglia, numerosi e vani i tentativi compiuti per far frequentare al figlio l’oratorio parrocchiale.
Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini