Dossier - Verso la fine della scuola

E adesso i figli dove li mandiamo? Se i genitori lavorano e i nonni non possono prendersene cura, i bambini devono essere "parcheggiati" altrove.

La prima grande risorsa: gli oratori

21/04/2010

Per i genitori italiani le vacanze scolastiche sono sempre troppo lunghe. Tre mesi che non preoccupano le mesi le famiglie fortunate che hanno la mamma casalinga o insegnante, una baby-sitter a tempo pieno oppure hanno nonni ancora in gamba mentre soni un vero problema per altre in cui il papà e la mamma lavorano entrambi tutto il giorno e non avendo una famiglia allargata d’appoggio, devono affrontare l’annoso dilemma: e adesso dove metto i figli? Per i genitori dei bambini che ancora non vanno a scuola, materne e nidi coprono giugno e a volte anche luglio. Restano da sistemare i bambini delle elementari.

La prima grande risorsa, soprattutto nelle grandi città del Nord, sono gli oratori. Normalmente, organizzano 1 o 2 settimane in case-vacanza per una cifra non troppo elevata (in media 200 euro per una settimana-dieci giorni) ma soprattutto, riescono a coprire il mese di giugno (chi può anche luglio e settembre) accogliendo i bambini dal mattino alla sera. Ogni oratorio è organizzato secondo le proprie risorse umane (assai copiose grazie agli educatori e alle mamme volontarie...) e il divertimento è assicurato. Numerose le uscite giornaliere (a basso prezzo) convenzionate con parchi tematici o acquatici (amatissimi dai bambini).

Nelle grandi città i Comuni offrono numerose possibilità di soggiorni settimanali in varie località ma per chi non se la sente di mandare i bambini via da casa non mancano le sistemazioni giornaliere con svariati programmi (dedicati allo sport, all’arte o alla natura). Il tutto a prezzi accessibili, a volte con sconti per i fratelli o gratuità per le situazioni di disagio. Unico problema nei grandi centri è la possibilità di trovare posto (a Milano è prevista una graduatoria per accedere al servizio).

I siti Internet dei Comuni sono, comunque, ricchi di indicazioni con i prezzi e le date per le iscrizioni. La stessa offerta ricreativa (con temi che vanno dall’agricoltura, alla pittura, persino alla meditazione) viene da molte cooperative sociali (i prezzi settimanali variano dai 70 ai 120 euro). Numerose nel Nord Italia, poi, le offerte dei centri sportivi. Le settimane dedicate al tennis e al calcio vanno per la maggiore in città, ma c’è chi offre la possibilità di provare nell’arco della giornata varie discipline (il tutto inframmezzato da giochi con gli educatori e momenti di riposo).

Le tariffe cambiano notevolmente: Milano Sport chiede circa 150 euro a settimana (ma sono previste tariffe agevolate presentando certificazione Isee), a Torino il Centro sportivo Robilant ne chiede 80. Per i meno dinamici stanno prendendo piede iniziative più culturali: al Museo della scienza e della tecnica di Milano è possibile partecipare a laboratori, giochi ed esplorazioni per 140 euro a settimana. Il Campus estivo Acquario Village di Genova offre esperienze legate al mare per 190 euro e presso il Musei Diocesani ci si diverte con i Campus artistici estivi (140 euro).

Dossier a cura di Renata Maderna e Orsola Vetri
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