30/01/2012
Oscar Luigi Scalfaro (foto Ansa).
Il sorriso disarmante reso più
evidente dal caratteristico naso aquilino e la serenità che riusciva
a trasmettere mi colpirono in quell'incontro di appena un anno fa
nel suo studio a Palazzo Giustiniani. Oscar Luigi Scalfaro a 92 anni
appariva lucidissimo, rispondeva alle domande con prontezza e aveva
ancora voglia di impegnarsi.
Il suo sorriso si spense, momentaneamente, solo quando gli chiesi che cosa avesse provato quando,
giovane magistrato non ancora trentenne a Novara nel 1945, dovette condannare a morte un fascista. Scalfaro era e appariva come un uomo
tutto di un pezzo.
La sua visione della vita e il suo modo di essere
credente erano una cosa sola con l'impegno politico. In poco più di
un'ora di colloquio, la maggiore preoccupazione che emergeva dalle
sue parole era la difesa della Costituzione a ogni costo. Scalfaro
non riusciva a darsi pace di fronte ai tentativi del presidente del
Consiglio (Silvio Berlusconi, ndr.) di piegare la Costituzione agli
interessi di “un solo uomo”. Era evidente la sua contrapposizione
al capo del Governo, ma durante il colloquio non lo ha mai citato per
nome una sola volta. Ma nelle sue parole non c'era acrimonia.
Prevaleva sempre una serenità di spirito esemplare. Negli ultimi
anni della sua vita era diventato il più strenuo difensore della
Carta costituzionale in un momento di emergenza per la democrazia.
«La Costituzione è nata da un dialogo – ricordava Scalfaro –
tra le diverse parti politiche, abbiamo votato articolo per articolo
attenti a ogni singola parola. Il popolo italiano, uscito dalla
guerra, ha deciso a maggioranza di avere una repubblica, ha fissato i
propri princìpi, la difesa della dignità della persona, diritti e
doveri». Ripassava i giorni epici della Costituente: «Se si cerca
– sottolineava Scalfaro – di controllare il potere si è fuori
dalla Costituzione: chi governa deve rispondere sempre al popolo per
come viene esercitato il potere e deve ricordarsi che è sottoposto
alla legge. Eppure, ci sono persone che esercitano il potere cercando
di passare come vittime».
Un messaggio chiaro, rivolto
soprattutto ai giovani. Un bel esempio di cattolico impegnato in
politica al servizio del bene comune.
Giuseppe Altamore
Seguendo il link diretto al sito di Vivere (www.vivereinarmonia.it)
potrete ascoltare l'ampia intervista video (divisa in nove parti)
rilasciata nell'aprile 2010 da Oscar Luigi Scalfaro a Giuseppe Altamore, direttore del mensile che fa parte del
Gruppo San Paolo. Ecco il collegamento:
http://www.vivereinarmonia.it/_abstract/risultati-della-ricerca.aspx?search=scalfaro
a cura di Pino Pignatta