Usa, elezioni a mano armata

Obama non osa affrontare il tema del controllo delle armi. Ma nel 45% delle case americane c'è un'arma da fuoco.

Perché Obama non ne parla

28/04/2012
Un cliente sceglie la sua pistola in un negozio d'armi (foto del servizio: Reuters).
Un cliente sceglie la sua pistola in un negozio d'armi (foto del servizio: Reuters).

Da Washington - L’argomento armi è importantissimo nella campagna elettorale presidenziale. Non ci sono infatti stati dubbi fin dall’inizio sulla posizione dei vari candidati repubblicani. Rick Perry e Rick Santorum, orgogliosi cacciatori di fagiani, non hanno mai disdegnato di concedere interviste armati di tutto punto prima d’andare a fare carneficina di innocenti bestiole. New Gingrich e Herman Cain hanno partecipato alla convenzione della National Rifle Association facendo discorsi che erano tutta una promessa.


Michelle Bachman nel corsodi un’intervista ad un settimanale ha detto che voleva insegnare alla figlia a sparare perché le donne devono essere in grado di difendersi. Mitt Romney, il candidato destinato a tagliare il traguardo della nomination alla convention di fine agosto a Tampa, in Florida, dopo aver appoggiato quando era governatore del Massachussetts qualche misura per il controllo delle armi, adesso sostiene senza riserve il secondo emendamento della Costituzione che prevede e garantisce il diritto del cittadino a possedere e portare un’arma.

Il presidente Obama, nel suo angolino in attesa che i repubblicani commettano errori, si scannino a vicenda, insomma aspettando pazientemente di vincere le elezioni perché non ha rivali validi, fa il pesce in barile. L’argomento controllo delle armi può portare un politico di larghe vedute alla rovina ed è per questo che Obama tace. E’ infatti dai tempi dell’attacco alla deputata Gabrielle Giffords, avvenuto a Tucson in Arizona l’11 gennaio 2011, che il presidente evita l'argomento. 

Allora, con la Gifford gravemente ferita, Obama aveva promesso più controlli sull’uso delle armi, ma non ha poi dato molto seguito alla promessa. I democratici sanno fin troppo bene che prendere di petto il controllo delle armi costa caro in termini di carriera. Affrontare poi questa discussione quando l’esito delle elezioni del prossimo novembre potrebbe essere deciso in stati come Missouri, Pennsylvania e Ohio, dove la caccia è popolarissima, non è assolutamente cosa per un presidente in carica che ha bisogno di ogni singolo voto disponibile. 

E’ per questo motivo forse che Obama, anche se non può decentemente schierarsi con i fan del secondo emendamento ha però firmato, nel febbraio 2011, un decreto che permette di portare armi cariche nei principali parchi nazionali compreso Gran Canyon. Nessuno infatti in casa democratica ha dimenticato la sconfitta alle elezioni di medio termine del novembre 1994 subita da Clinton, che voleva far passare il bando per un certo tipo di armi pesanti. 

“Non è un buon modo di fare politica – ha minacciato il vice presidente della National Rifle Association, Wayne La Pierre – mettersi contro il secondo emendamento. Qualcuno sta facendo fumo sull’argomento per ingannare i proprietari di armi e dar credere loro d’essere ciò che non è, ovvero in favore del secondo emendamento”.

Mariuccia Chiantaretto
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da martinporres il 29/04/2012 13:36

Le lobbies sono potenti, in termini di finanziamneto delle campagne elettorali. Stiamo attenti noi Italiani a rifiutare in blocco il finanziamento pubblico dei partiti.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare

Ultimi dossier pubblicati

%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati