Usa, elezioni a mano armata

Obama non osa affrontare il tema del controllo delle armi. Ma nel 45% delle case americane c'è un'arma da fuoco.

A Washington prove di disarmo

28/04/2012

Da Washington - Nella capitale degli Stati Uniti l’uso delle armi è regolamentato da un intervento in extremis del governo del Distretto di Columbia per rimediare ai danni di una decisione della Corte Suprema che, nel 2008, ne ha annullato il bando. La legge sulle armi a Washington (che come tutte le leggi americane può cambiare di Stato in Stato) è stata infatti sconvolta il 26 giugno 2008 da una decisione della Corte Suprema (presa a maggioranza di 5 contro 4) in cui si ribadiva che il secondo emendamento della Costituzione americana non solo prevede ma garantisce il diritto dell’ individuo di possedere e portare un’arma. 

Sollecitata dai lobbisti della potentissima National Rifle Association, capace di influenzare non solo la nomina di deputati e senatori ma anche le elezioni presidenziali, la decisione della Corte Suprema ha destato scalpore e gettato nella costernazione il Governo di Washington, da sempre alle prese con quella parte della città dove gang distrada, armi illegali, droga, povertà e basso livello d’istruzione tendono a pregiudicare il controllo della polizia.

Per evitare che la decisione della Corte Suprema rendesse incostituzionale il bando sulle armi in vigore dal 24 settembre 1976, il sindaco Adrian Fenty ha promulgato una serie di regolamenti speciali. La legge del 76, basata sul Firearms Control Regulation Act del 1975 e resa incostituzionale della Corte Suprema, proibiva ai residenti di possedere pistole ed esigeva che tutte le armi tenute in case private fossero registrate, scariche e smontate a meno che non avessero il lucchetto di sicurezza.

Fra le imposizioni decise nel 2008 da Fenty, oltre all’obbligo di registrare l’arma in commissariato, il proprietario della medesima e i suoi precedenti penali devono essere schedati. I residenti della capitale in possesso di armi devono inoltre frequentare un corso di 4 ore in cui si insegnano le basilari norme di sicurezza per maneggiarle, un’ora di pratica di tiro e sottoporsi a un test scritto sulle norme in vigore. 

Per ogni arma dichiarata la polizia deve avere in archivio un bossolo usato da usare in caso sia necessario rilevare impronte balistiche sulla scena di un delitto. Chi possiede un’arma deve inoltre comunicare alla polizia l’uso che intende farne e dove è custodita. Il capo della polizia Kathy Lanier ha inoltre costituito un linea verde anonima dove chi è a conoscenza dell’esistenza di un arma illegale può telefonare e ricevere, se la polizia riesce a ottenere abbastanza dati per il recupero, fino a 1.000 dollari di compenso.

Nel 2009 la polizia di Washington aveva anche proposto per cinque giorni ai residenti il pagamento di 100 dollari in cambio della consegna di armi non dichiarate. L’iniziativa e’ stata un successo tale che dopo il terzo giorno non c’erano più soldi in cassa e l’esperimento è stato sospeso.

Mariuccia Chiantaretto
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