Dossier - Il burqa della discordia

A Novara una donna musulmana col velo integrale è stata multata di 500 euro. Intanto, in Europa...

Dalla Francia e Israele, la tentazione di proibire

04/05/2010
Una manifestazione di donne francesi che indossano il burqa per protesta contro l'oppressione della donna.
Una manifestazione di donne francesi che indossano il burqa per protesta contro l'oppressione della donna.

Il velo integrale fa discutere l'Europa, oscillante tra pragmatismo e posizioni ideologiche. A partire dalla laicissima Francia: qui il problemadel velo che copre totalmente il corpo riguarda appena duemila donne islamiche, ma il Governo sostiene fortemente un disegno di legge molto simile a quello del Belgio, che impone il divieto assoluto di indossareburqa e niqab dappertutto, anche per le strade. Chi circola sul suolo francese dovrà farlo a volto scoperto: pena 150 euro di ammenda e fino a unanno di carcere.

      La proposta francese è piaciuta a Marina Solodkin, parlamentare israeliana del partito centrista Kadima. La Solodkin presenterà una bozza di legge alla Knesset (il Parlamento israeliano) sul divieto del velo: un provvedimento sia per le musulmane che per le ebree ortodosse.In Germania, dove gli immigrati musulmani superano i 4 milioni dei quali il 45% ha la cittadinanza tedesca (e si è arrivati alla terza generazione), l'uso del burqa è un fenomeno marginale e non esiste una legge, o una proposta di legge, in proposito. Neppure la Gran Bretagna ha elaborato leggi specifiche in merito.

      Lo stesso vale per la Spagna: nonostante il dibattito suscitato dalla giovane (16 anni) di origine marocchina sospesa da una scuola di Madrid perché indossava il velo, di fatto in Spagna non si sente la necessità di una legislazione in materia e neppure di una regolamentazione a livello di Unione europea. "La Spagna non è la Francia", ha tagliato corto la ministra della Difesa Carme Chacón parlando della proposta di legge francese. Quanto alle scuole spagnole, la materia del velo dipende dai regolamenti interni dei singoli istituti, che decidono liberamente se vietare o meno l'uso del velo.

a cura di Giulia Cerqueti e Fulvio Scaglione
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