Il pianeta ha la febbre

Il cambiamento climatico è un fenomeno scientificamente dimostrato, ma ancora poco conosciuto: un'analisi nella Giornata mondiale dell'interdipendenza.

L'energia del futuro

12/09/2011
Pannelli solari dell'impianto fotovoltaico della ditta Roncadin (Meduno, Pordenone). Il fotovoltaico a livello mondiale continua a confermarsi il mercato tecnologico con il più elevato tasso di crescita.
Pannelli solari dell'impianto fotovoltaico della ditta Roncadin (Meduno, Pordenone). Il fotovoltaico a livello mondiale continua a confermarsi il mercato tecnologico con il più elevato tasso di crescita.

   Non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli. Questa bellissima massima suggerisce all'uomo, al cittadino del XXI secolo, la giusta visuale, nel momento in cui guarda al presente e al futuro del pianeta. Da un punto di vista filosofico, l'assalto al paneta, attraverso la tecnica, è uno dei grandi temi del Novecento. La cultura cristiana, fondata sulle Scritture, usa la parola Creato, per indicare una delle opere di Dio, nella quale l'uomo è stato collocato, per poi essere chiamato a dare un nome a tutte le creature. Il potere d'intervento dell'umanità sull'ambiente è diventato nel corso del tempo sempre più forte, assumendo connotazioni "invasive" proprio nel secolo scorso. È il momento di fermarsi, di sospendere questa corsa pazza verso il consumo della nostra casa comune, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, la cementificazione della terra, la dilapidazione delle risorse. La pagina precedente del dossier spiega bene le cause che rendono necessario e urgente questo intervento. Il rischio che corriamo è semplice e drammatico: che la nostra casa non sia più abitabile.

   Che fare? Una delle questioni centrali è quella dell'energia, ovveroi ciò che permette a tutte le nostre attività di funzionare. Se fino a poco tempo fa il petrolio sembrava non avere alternative, oggi la strada è segnata: il futuro sono le cosiddette energie rinnovabili, non esauribili e in grado di non pregiudicare le risorse naturali. Il dibattito infinito sul nucleare ha subito una drammatica svolta con il disastro di Fukujma: per quanto i reattori abbiamo raggiunto una sicurezza elevata, non si può certo affermare che l'energia nucleare sia controllabile. Ha fatto sensazione la decisione del Governo tedesco di abbandonare definitivamente le centrali nucleari e di concentrarsi sulle energie pulite e sicure. Obama, poi, ne ha fatto uno dei punti di forza per la sua elezione, convinto che la cosiddetta green economy possa non solo soddisfare il bisogno energetico dei Paesi, ma anche dare lavoro a migliaia di persone. Più stentato il cammino dell'Italia, stretta fra pressioni di chi voleva, almeno fino a poco tempo fa, puntare sul nucleare e chi vorrebbe seguire l'esempio tedesco  e statunitense. Certo, i tagli agli incentivi alla produzione di energia fotovoltaica, contenuti nelle ultime manovre, non vanno nella giusta direzione.

   Per affrontare in modo serio ed efficace il tema del cambiamento climatico, è indispensabile rispettare due punti. Proviamo a elencarli: 1) occorre una regia globale (si veda l'articolo in questo sito "Cercasi un Governo per il nuovo mondo"), perché è evidente a tutti che un intervento efficace è possibile solo su scala globale; 2) deve crescere la coscienza individuale di ogni cittadino, che deve capire la portata della questione e diventare responsabile delle proprie azioni, cambiando le pratiche quotidiane. Fra istituzioni internazionali e cittadini deve instaurarsi una sinergia positiva, in cui chi detiene il potere di determinare le politiche educa le popolazioni e queste, a loro volta, premono sui Governi affinché le attuino.

Paolo Perazzolo

Le precedenti puntate del dossier sulla Giornata mondiale dell'interdipendenza sono state pubblicate il 10 (Il destino comune dell'umanità) e l'11 settembre (Crescita, idolo del nostro tempo). La quarta e ultima sarà in rete domani con il titolo Diritti di nome, ma non di fatto.

(a cura di Paolo Perazzolo)
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