USNS Comfort, ospedale galleggiante

Lunga 272 metri, alta dieci piani, supera come capienza molti ospedali degli Stati Uniti. Ha 12 camere operatorie e a bordo ci sono sempre 5 mila unità di sangue per le trasfusioni.

Nell'ultima missione in America Latina ha curato 67 mila persone

29/11/2011

Nel porto di Baltimora nello stato del Maryland, da fine settembre fa bella mostra di sé un’enorme macchia bianca con la croce rossa sulle fiancate. Si tratta della USNS Comfort, la nave ospedale fiore all’occhiello della campagna umanitaria che gli Stati Uniti svolgono ogni anno nei Paesi che ne fanno richiesta. Dai primi di aprile a fine settembre l’USNS Comfort è stata la piattaforma galleggiante per una missione di assistenza in nove Paesi dell’America Latina: Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Giamaica, Nicaragua e Perù. Nel corso della missione, costata 25 milioni di dollari, il personale di bordo ha curato 67 mila persone. Lunga 272 metri, alta dieci piani, la Comfort supera come capienza i principali ospedali della costa est degli Stati Uniti.


Equipaggiata con la tecnologia più avanzata (circa 8 milioni di dollari di macchinari) la nave ospedale vanta 12 camere operatorie, una zona pronto soccorso attrezzato per assistere 50 persone, un reparto di 80 letti per la terapia intensiva, due reparti, uno di 400 letti, l’altro di 500 rispettivamente per malati in condizioni critiche e pazienti in condizioni stazionarie. C’è poi un repartino di isolamento di 10 letti per malattie contagiose e una suite attrezzata per le angiografie. Sono attrezzati per improvvisare un’efficiente sala parto con tanto di incubatrici per i neonati. Ci sono quattro macchine per i raggi, una per la TAC, un gabinetto dentistico, uno optometrico e un laboratorio analisi d’avanguardia. La farmacia è fornitissima e a bordo ci sono sempre 5 mila unità di sangue per le trasfusioni. La nave produce l’ossigeno necessario ai pazienti, 1.136.000 litri di acqua potabile al giorno e offre un attrezzatissima palestra per la riabilitazione. Spesso, se il malato è ammesso a bordo per un intervento, è invitato anche un familiare per tenerlo su di morale. I pazienti arrivano in tre modi: con l’elicottero che può atterrare sul ponte, con due barche che possono portare 35 persone ciascuna, oppure, se la nave è attraccata in un porto, in ambulanza.


Il personale fisso per i mesi in cui la Comfort è a Baltimora per manutenzione è composto di 24 civili, tra cui il capitano della nave Randall Rockwood, e 58 militari tra i quali il primario dell’ospedale il capitano David Weiss, e il capitano Kathy Becker, vice comandante delle operazioni sanitarie. Con la nave gemella USNS Mercy (di stanza a San Diego sul Pacifico) la Comfort si alterna ogni due anni per le missioni umanitarie prevedibili. Le due navi, sono anche in grado di partire entro sei giorni per le imprevedibili missioni di emergenza-dopo catastrofi. Nel corso dei preparativi per una missione umanitaria, e in base alle specialità richieste dal Paese che riceve l’assistenza, sono scelti medici e infermieri, che possono essere sia civili sia militari. Molti civili sono volontari, alcuni addirittura provengono dai paesi che in passato hanno ricevuto assistenza nel corso delle missioni della USNS Comfort o della USNS Mercy.

Mariuccia Chiantaretto
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