29/11/2011
Il primario dell’ospedale galleggiante, il capitano David Weiss, ci spiega che le operazioni umanitarie sono preparate nel corso di mesi per dare modo ai Paesi che ne beneficeranno di fare tutte le richieste sugli specialisti di cui hanno bisogno.
In questo modo la nave è tenuta in stato operativo continuo anche perché c’e’ sempre la possibilità di dover partire per emergenze dopo catastrofi quando più che altro servono le attrezzature per interventi post trauma. In questi casi la nave deve essere in stato operativo nel giro di sei giorni ed i medici vengono perlopiù reclutati al National Naval Medical Center di Bethesda.
Comandante Weiss qual è stata la situazione che l’'ha colpita di più nella recente missione umanitaria in America Latina?
«Lo scorso giugno, mentre eravamo al largo della Colombia ci hanno portato a bordo quattro persone fatte a brandelli da una bomba rudimentale mentre stavano sradicando cocaina in un campo. Lo spettacolo era impressionante ed abbiamo lavorato molto intensamente per tentare di salvare la vita a quei poveretti».
In genere le missioni umanitarie, svolte gli anni pari dalla USNS Mercy e
negli anni dispari dalla USNS Comfort, avvengono in paesi dell’America
Latina per la nave di stanza sulla costa Est e nel Sud Est Asiatico per
la nave di stanza sulla costa Ovest.
Fra le operazioni di emergenza in cui le due navi hanno prestato
soccorso vanno ricordate: Tempesta nel Deserto, 1990/91, nel Golfo in
cui sono state curate piu’ di 8 mila persone, ricoverate 700 e sono
stati fatti 337 interventi chirurgici. A Manhattan, 2001, dopo l’
attentato alle torri gemelle dove la nave ha fornito assistenza
psicologica nonche’ cibo ed alloggio al personale medico. Operazione
Liberta’ dell’ Iraq, 2003, dove ha fornito personale altamente
specializzato per 700 militari americani feriti. Nel Sudest Asiatico
dopo lo Tsunami ,2004, dove sono state curate 107 mila persone, fatti
466 interventi, fornito 11.555 paia di occhiali e 6900 visite
odontoiatriche. A New Orleans dopo il tornado Katrina, 2005, dove sono
stati curati 1500 individui. Ad Haiti, 2010 dopo il terremoto dove sono
stati curati 871 individui e fatti 843 interventi.
Una delle cose più belle, ha spiegato il capitano Kathy Beck mentre ci
faceva da guida a bordo dell’ ospedale galleggiante, è quando arriviamo
in un posto ed invitiamo sulla nave i medici locali. È ovvio che
spesso non possono rimanere a lavorare con noi perché in genere hanno
un numero incredibile di pazienti. Ciò che spesso succede però è che
l’anno dopo di alcuni di questi medici si prendono le vacanze per fare i
volontari da noi. La loro presenza e’ veramente gradita, non solo
perché tutti imparano da tutti, ma perché questa gente lavora gratis:
noi offriamo solo vitto ed alloggio e ci prendiamo cura della loro
biancheria.
Quest’anno, ci hanno poi spiegato, hanno avuto a bordo per cinque mesi
un veterinario danese che e’ stata utilissima nel curare cani, gatti.
pecore, mucche e vitelli.
Mariuccia Chiantaretto