La legge: una questione di politica autentica

21/05/2013

Quello di conferire la cittadinanza italiana ai minori nati in Italia figli di extracomunitari è semplicemente un’opera di buon senso, prima ancora che morale, etica e culturale. Non a caso la Campagna “L'Italia sono anch'io” con l'obiettivo di presentare due proposte di iniziativa popolare sui temi della cittadinanza e del voto agli stranieri, è stata un successo. L’iniziativa era stata promossa nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, da 19 organizzazioni (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco).

E infatti gli italiani sono d’accordo nel 70 per cento dei casi. Non lo diciamo noi, lo dice l’Istat.
Quanto all’altro 30 per cento, siamo sicuri che tra questi italiani regna l’incertezza, più che le convinzioni. Grazie alla politica. Una politica puerile che più che chiarire i vari aspetti della questione, tende a dividersi a seconda degli aspetti viscerali della questione, intorpidendo le acque anziché rischiararle.

Come il Movimento Cinque Stello di Grillo, che tende a dire di no alla cittadinanza ai figli degli extracomunitari per motivi sostanzialmente riconducibili a ragioni di marketing politico: attrarre i leghisti delusi e qualche qualunquista dell’ultima ora. Anche in altri partiti prevale questa visione, come nel Pdl e persino in qualche fazione controcorrente del Pd, che in quel partito non manca mai. “Non è la priorità” ci si sente spesso dire. In un’intervista a Famiglia Cristiana l’allora premier Monti spiegò di essere totalmente d’accordo ma di non poterlo fare per non “irritare” la maggioranza che reggeva il suo governo di tecnici. Quanto ai soloni che ci insegnano capziosamente che in Italia la cosa non sarebbe per nulla facile, cavillando e disquisendo, rispondiamo che siamo i primi a saperlo, e infatti in questo dossier affrontiamo il problema in tutta la sua rilevanza. Non potrà certo essere un meccanismo automatico quella della cittadinanza per “ius soli”. Ma ci si può arrivare, se c’è una volontà politica autentica.


Francesco Anfossi

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Postato da USER il 12/06/2013 22:48

Il problema è semplice : Tutti i figli di genitori ambisesso non italiani Sono Automaticamente Italiani Al compimento della maggiore età Se hanno sempre vissuto in Italia Fatto salvi 1. periodi di ferie e di assenze giustificate nei rispettivi paesi d'origine 2. Fedina penale macchiata... Impensabile che l'Italia diventi un asilo nido via vai internazionale...

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