Don Ciotti: la memoria e la mafia

L'Associazione "Libera" ha celebrato la Giornata delle vittime. Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente, risponde alle nostre domande.

La Chiesa sia povera di fronte al potere

23/03/2011
Il libro di Nicola Gratteri, La giustizia è una cosa seria.
Il libro di Nicola Gratteri, La giustizia è una cosa seria.

Don Ciotti, Nicola Gratteri dalla procura di Reggio Calabria invita la Chiesa a schierarsi con più decisione contro le mafie, notando la pericolosa predisposizione degli esponenti della ‘ndrangheta a cercare nelle feste religiose la vetrina e la cartina di tornasole del proprio potere. Ha ragione?

«Le mafie, non solo la ‘ndrangheta, hanno sempre ostentato attenzione alla dimensione religiosa. Ma è una religiosità di facciata, interessata soprattutto agli aspetti esteriori della fede, non vincolanti sotto il profilo etico e morale. Nel passato, e purtroppo ancora oggi, non sono mancate nella Chiesa posizioni ambigue fino a forme compiacenza e collusione. Questo non può farci dimenticare l’impegno di tanti uomini di Chiesa nei contesti più difficili, così come la denuncia di Giovanni Paolo II, quando dalla Valle dei Templi di Agrigento, pochi mesi prima degli omicidi di don Puglisi e di don Peppe Diana, definì la mafia un «peccato sociale» e «una civiltà di morte», invitando pubblicamente i mafiosi a convertirsi. Parole che hanno avuto un’eco in quelle pronunciate lo scorso 3 ottobre a Palermo da Benedetto XVI, quando ha definito la mafia «strada di morte incompatibile col Vangelo». La Chiesa deve procedere nel suo processo di purificazione, a tutti i livelli, e presentarsi povera di fronte al potere. Ci sono due cose che come cristiani e come cittadini non ci sono permesse: la prima è ubbidire alle ingiustizie, la seconda è rendercene complici attivamente o passivamente, attraverso l’indifferenza, la rassegnazione, la superficialità. L’impegno contro la mafia non è solo politico, culturale ed educativo, ma può e deve essere anche evangelico. Il Vangelo come strumento di giustizia, di affermazione della dignità e della libertà umana non può che chiedere agli uomini di Chiesa parole di denuncia e un impegno netto contro le mafie e tutte le forme di abuso, di corruzione, di illegalità che delle mafie sono spesso l’anticamera». 

a cura di Elisa Chiari
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