24/06/2010
Esther Mahlangu al lavoro.
Ha esposto le sue opere nei più grandi musei del mondo, ma continua a vivere nel suo villaggio, in Sudafrica, insegnando a dipingere alle ragazze della tribù Ndebele. Esther Mahlangu è una donna fiera e solare, tenace sostenitrice dei valori della sua cultura. La Fifa l’ha scelta come testimonial ufficiale per i Campionati del mondo che si terranno quest’estate nel suo paese, commissionandole una serie di 13 dipinti sul tema del calcio che saranno esposti proprio nella sede della Fifa, a Città del Capo.
Anche in Italia è possibile conoscere da vicino l’artista africana grazie a una mostra itinerante in tre tappe dal titolo La Regina d’Africa (fino al 6 settembre a Cadenzano, Cuneo e Sant’Alessio Siculo). La consacrazione di Esther Mahlangu come artista di livello internazionale è avvenuta nel 1989 con la mostra tenutasi al Centre Pompidou di Parigi dal titolo Magiciens de la terre e, da quel momento non si contano le sue mostre nei più importanti musei del mondo.
Le sue opere sono presenti nelle più prestigiose collezioni private . Tra i suoi lavori più significativi, la facciata del palazzo della BMW a Washington, l’automobile dipinta per la collezione internazionale della BMW, nella quale compare insieme ad artisti del calibro di Andy Warhol, la nuova FIAT 500 per la collezione Agnelli, le decorazioni sulle code degli aerei della British Airways e il suo affresco alla Biennale di Lione in collaborazione con Sol Lewitt.
Esther Mahlangu è nata nel 1935 a Middelburg, Mphumalanga, in Sudafrica, ed appartiene alla tribù Ndebele, che raggruppa vari gruppi etnici diffusi nello Zimbabwe occidentale e nella regione del Transvaal a nord-est del Sud Africa. Ha cominciato a dipingere a soli dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna, e da allora non ha più smesso perché, come lei stessa racconta, la sua arte la fa sentire «molto felice».
Prima di essere notata dai critici, dipingeva i muri interni ed esterni delle case del villaggio, seguendo la tradizione della sua tribù, per la quale l’arte della pittura è riservata alle donne. Anche oggi che è famosa continua ad andare in giro col turbante, gli anelli di rame che le allungano il collo, il feltro coloratissimo che le avvolge il corpo e le collane di perline di vetro. Non usa pennelli, ma solo penne di gallina, sia per tracciare il segno geometrico che caratterizza i suoi dipinti che per spandere i colori. Ne risulta un genere di pittura che, pur rifacendosi al passato, ci appare di una straordinaria contemporaneità.
In un primo tempo, proprio per questa tendenza geometrizzante, è stata considerata una pittrice astratta, ma lei stessa ha smentito questa definizione spiegando che gli elementi della sua pittura non sono altro che stilizzazioni della realtà che la circonda, dove entrano natura, animali e le storie quotidiane della vita del villaggio. La sua casa oggi è meta dei pellegrinaggi dei turisti. Per trovarla hanno esposto un cartello che recita così: «Qui abita Esther Mahlangu, la prima donna Ndebele che ha attraversato i mari».
Simonetta Pagnotti
Le tappe della mostra
ESTHER MAHLANGU La Regina d’Africa
28 maggio – 27 giugno 2010 Calenzano (FI), START - via Garibaldi, 7
5 giugno – 31 luglio 2010 Cuneo, Palazzo Samone - via Amedeo Rossi, 4
16 luglio – 6 settembre 2010 Sant’Alessio Siculo (ME), Villa Genovese – via Lungomare
Per informazioni: Fondazione Sarenco, tel. 0365.525840; fondazionesarenco@libero.it www.fondazionesarenco.com
a cura di Elisa Chiari