11 in Nazionale ma 110 a casa

Il 22 maggio scende in campo allo stadio Olimpico di Roma la Nazionale famiglie numerose in vista del "Derby dei campioni del cuore” fra Roma e Lazio.

Una squadra particolare: 11 in campo, 110 a casa

21/05/2012

Famiglie da 110 e lode. I 16 giocatori che costituiscono il nucleo della Nazionale famiglie mumerose sono infatti padri di ben 110 figli. Il 22 maggio scenderanno in campo allo stadio Olimpico di Roma per giocare la partita che precederà il “Derby dei campioni del cuore” fra Roma e Lazio con attori, cantanti, calciatori e personaggi della Tv. L’obiettivo, dice Antonello Crucitti, portavoce della squadra, è sempre lo stesso: «Sensibilizzare le istituzioni nell’adottare provvedimenti a favore della famiglia, tanto più necessari in questo periodo di crisi».

-Da chi è costituita la vostra squadra?

«Siamo tutti ex calciatori, che hanno avuto una carriera più o meno prestigiosa. Il nostro portiere, Simone Braglia, ha militato nel Genoa e nel Milan, poi abbiamo Davide Nicola (ex di Genoa e Torino), Emanuele Filippini (ex del Brescia), e stiamo cercando di convincere a unirsi a noi pure Damiano Tommasi, il centrocampista della Roma e della Nazionale. Il nostro allenatore è Bruno “Maciste” Bolchi, che ha portato il Bari dalla serie C alla serie A. Io gioco da libero e porto la fascia da capitano».

-Quando avete iniziato?

«Cinque anni fa. Abbiamo disputato molte partite, riempiendo sempre gli stadi dove siamo stati, e le abbiamo vinte quasi tutte».

-Qualche esempio?

«Abbiamo battuto per 8-1 la Nazionale degli attori e ci siamo imposti in un quadrangolare disputato a Villa San Giovanni dove avevamo di fronte la Nazionale parlamentari, la nazionale sacerdoti e una rappresentativa dei Comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni».

-Avete battuto anche la squadra del Governatorato della Città del Vaticano.

«Sì, è stato il degno coronamento della bellissima giornata che abbiamo vissuto lo scorso 15 febbraio, quando abbiamo avuto l’onore di essere ricevuti dal Santo Padre. È stata una partita molto combattuta perché la squadra del Governatorato è costituita da giovani e da ex professionisti, ma alla fine ci siamo imposti noi per 2 a 1. Ma ci hanno già chiesto la rivincita».

-Che ricordi ha dell’incontro con Benedetto XVI?

«Il momento più emozionante è stato quando, dopo avergli chiesto la sua benedizione per noi e per i nostri nove figli, il Papa ha accarezzato mia moglie Angela esclamando: “Che bello! Una mamma così giovane con tanti figli…». Noi gli abbiamo regalato il gagliardetto e la maglietta numero 16 della Nazionale famiglie numerose con stampato il nome di Benedetto XVI e lui, sorridendo, si è detto felice di essere stato ingaggiato da una squadra così promettente».

-I vostri prossimi impegni?

«Il 9 giugno disputeremo a Brescia un quadrangolare con le squadre dei giornalisti Rai, dei ragazzi di “Amici” e del Comune di Brescia».

Eugenio Arcidiacono
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