Sei nazioni, il trionfo del rugby

Sabato 2 febbraio comincia il prestigioso torneo che vede misurarsi le squadre di Galles, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia (dal 1910) e Italia (dal 2000).

Il ct Brunel: dall'Italia ci aspettiamo grandi cose

02/02/2013
Jacques Brunel, alla guida della Nazionale italiana di rugby per il secondo anno (Reuters).
Jacques Brunel, alla guida della Nazionale italiana di rugby per il secondo anno (Reuters).

Sei nazionali, quindici partite, un mese e mezzo. E’ tempo di Sei Nazioni, il più grande spettacolo rugbistico dell’emisfero settentrionale, per dirla con le parole dell’Independent. Si comincia sabato 2 febbraio. L’Italia, ultima arrivata al banchetto delle grandi d’Europa, ambisce alla crema. Per gli azzurri, 3 sfide casalinghe (Francia, Irlanda e Galles) e 2 in trasferta (Scozia e Inghilterra).
 
E un pokerissimo di rivali da far tremare i polsi, al netto di crisi (Scozia), emergenze (Galles) e rinnovamenti (Irlanda), che da un anno all’altro non mancano mai. A Jacques Brunel, al secondo Sei Nazioni alla guida dell’Italia ovale, il compito di presentarci le squadre, partendo dalla sua.

- Che Italia sarà?
"Innanzitutto, è una squadra che ha assorbito il nuovo corso tecnico. Un anno fa, si era agli inizi della mia gestione, c’era soprattutto curiosità di capire come i giocatori avrebbero assimilato le novità. E c’era pure da avviare il rinnovamento del gruppo, con vista sulla prossima Coppa del Mondo. Come primo anno, mi sembra sia andata bene, con conferme importanti anche nei test-match autunnali. Dobbiamo ripartire da lì, per progredire. E’ naturale che ci si aspetti sempre di più dall’Italia, col passar del tempo. E credo che siamo in grado di dare risposte alle aspettative, a patto di interpretare ogni partita con la volontà di imporre il gioco. E’ logico che non si parta per vincere il torneo, saremmo dei folli a pensarlo. Ma ricordo che l’anno scorso abbiamo vinto in casa con la Scozia e perso solo di misura contro l’Inghilterra: stavolta avremo 3 partite all’Olimpico, quindi crediamo di poter fare di più."

- E ora, le rivali: la Francia?
"Arriva al Sei Nazioni da favorita, soprattutto per quel che ha fatto vedere nei test-match autunnali. E non parlo solo di risultati, peraltro eccellenti, visto che la Francia ha superato Australia, Argentina e Samoa. Soprattutto, ha giocato un rugby brillante ed efficace, lanciando giovani di qualità. E’ una squadra di grande talento, ma che sa pure essere opportunista. Per cultura, l’Italia somiglia alla Francia: certo, il loro talento è maggiore."

- La Scozia?
"Che dire: è una squadra che spesso sorprende, in un senso o nell’altro. Prendiamo lo scorso Sei Nazioni: se l’è giocata con tutte, pur non ottenendo grandi risultati. A novembre, invece, ha mostrato il volto negativo, perdendo tutti i test-match disputati. Tra l’altro, ha perso il ct., quindi è in una fase di rinnovamento, sotto tutti i punti di vista."

- Il Galles?
"Non si può dire che sia in una fase positiva né tanto meno fortunata. Alla Coppa del Mondo fu la grande sorpresa, uscito di scena solo per sfortuna. Giocava un gran rugby, poteva creare problemi a qualunque squadra. Poi, è diventata l’ombra di quello che sembrava un autentico squadrone. Per di più, non è fortunato: ha perso qualche match di misura, come con l’Australia, e qualche giocatore importante per infortunio."

- L’Inghilterra?
"Ha affrontato un’opera di rinnovamento quasi radicale, tra alti e bassi. Non facile, ma spesso positivo, il post-Mondiale, dopo la prestazione incolore in Nuova Zelanda. Forse deve trovare ancora la quadratura giusta, visto l’alternarsi di risultati. Ma un aspetto non può essere dimenticato: ha novembre ha sconfitto gli All Blacks, e quando ottieni un successo del genere vuol dire che può battere chiunque."

- Resta l’Irlanda: cosa ne pensa?
"Un periodo non bellissimo, per forza di cose: il nucleo di quella che era una squadra eccezionale è in là con gli anni. Quindi, squadra un po’ vecchia e necessità di rinnovarla. Qualche assenza importante anche per l’Irlanda, che però sa sempre sorprendere chi dovesse darla per bollita."

Ivo Romano
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

Tag correlati

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati