13/04/2012
Beatissimo Padre,
il ministero del Papa è una realtà profondamente misteriosa, che non
può essere esaurita da nessuno sguardo umano, neppure quello più
penetrante dello storico, dello psicologo o dell'artista. Soltanto la
fede può comprendere qualcosa di essa, perché all'origine della vita
di un uomo chiamato a succedere a san Pietro nel compito di vicario di
Cristo, sta la misteriosa domanda di Gesù: "Mi ami tu più di costoro?".
Nessun Papa potrebbe rispondere "sì", contando soltanto sulle proprie
forze e sulla propria santità. È Gesù che rende il Papa capace ogni
giorno di dire questo "sì", nell'umiltà e nella verità, entrando
perciò in quel flusso di carità che è Cristo stesso e che rende
possibile ogni nostra donazione.
Santità, il mio augurio, pieno di affetto filiale e di profonda
considerazione per il Suo insegnamento che riempie la mia mente e il
mio cuore di gioiosa conoscenza di Cristo, è che Lei possa
sperimentare ogni giorno la carità di Cristo che La chiama e rende
possibile, nello stesso momento, la Sua risposta. È un unico fiume,
infatti, l'amore di Gesù per noi e il nostro lasciarci attrarre da Lui.
Continui, Padre Santo, a guidarci sull'unica strada utile all'uomo,
che è la strada della santità, cioè la strada di Dio che viene a
prenderci per portarci da Lui, per rivelarsi a noi già su questa terra
e costruire così, attraverso gli uomini, l'inizio della luminosa
Gerusalemme che conforti e sostenga i nostri cuori anche quando sono stanchi e delusi.
La luce della Gerusalemme che è la Chiesa, guidata dalla Vostra
santità, renda più facile il cammino per tutti i nostri fratelli,
uomini e donne, e ci permetta già in queste ore di intonare il canto
dell'Alleluia verso una rivelazione completa dell'amore.
Suo,
don Massimo Camisasca