29/03/2012
In occasione del compleanno di Benedetto XVI e a pochi giorni dall'anniversario della sua elezione al soglio di Pietro, voglio inviare al Santo Padre i miei auguri, ringraziandolo per l'impegno a servizio della Persona e della verità. La Sua ricchezza spirituale, la Sua testimonianza e azione sono un valore non solo per i cattolici, ma per il mondo che guarda a lui come ad un riferimento morale. Nel suo libro «Luce del mondo» Benedetto XVI afferma ''che il progresso può essere anche distruttivo". E' indispensabile un cambio di rotta. Il Papa ha dato un suo contributo con la «Caritas in Veritate». L'Enciclica supera le culture del XX secolo, ponendo al centro la persona e la sua dignità, i suoi rapporti con gli altri e con il pianeta. La Persona è il metro di misura della società e delle attività umane, a partire dalla scienza.
L'economia non deve essere antagonista della giustizia sociale e dell'ambiente, ma dare spazio, accanto al legittimo profitto, alla mutualità. Il mercato è importante, ma non sostituisce né Dio né le aspirazioni dell'uomo. È la politica democratica che deve dare ad esso regole e finalità. La crisi di questi anni non è una parentesi: per uscirne è necessario forgiare nuovi valori, condivisi da credenti e non credenti. Il villaggio planetario richiede un nuovo umanesimo, aperto anche alla trascendenza. La società non deve obbligare alla fede in un Dio, ma neppure escluderlo dal suo orizzonte né confinarlo nel privato. Ha ragione il Papa: senza questa "riconversione" l'Occidente conoscerà declino e isolamento.