Acqua benedetta contro il malocchio?

15/11/2010

Un sacerdote mi ha detto che avvertiva delle negatività nel mio negozio e mi ha consigliato di usare dell’acqua benedetta tutte le mattine. Ho chiesto ad altri sacerdoti, ho letto un libretto in proposito, ma mi hanno solo confuso le idee.
Felicia T. - Cagliari

«Reverendo, venga a benedirmi la casa perché da qualche tempo me ne capitano di tutti i colori… Mi può dare un po’ d’acqua benedetta? Mi hanno consigliato di spargerne un po’ tutte le sere nei quattro angoli della stanza da letto per eliminare le negatività».

Richieste non ipotetiche, ma reali. È forse questo un uso cristiano dell’acqua benedetta? Servono a questo le benedizioni? L’acqua, insieme alla luce, il fuoco e il cielo, è uno dei più importanti elementi naturali del linguaggio simbolico comune a tutte le culture e religioni.

L’acqua, infatti, evoca immediatamente il principio della vita. La stessa Bibbia pone l’acqua come elemento primordiale sul quale aleggiava lo spirito di Dio e dal quale Dio fece emergere la terra asciutta (Gn 1,2.9). I profeti annunciano sovente la salvezza di Dio attraverso l’immagine dell’acqua.

Gesù si presenta così alla Samaritana: «Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 3,14). Il sacramento che ci fa nascere come figli di Dio, membra del corpo stesso di Cristo, eredi di una vita senza fine, poteva forse prescindere dal segno dell’acqua?

Se nella religiosità pagana l’acqua evoca vagamente il dono della vita; se nel giudaismo essa divenne strumento di numerose abluzioni rituali (alle quali i discepoli di Gesù non erano molto fedeli – cf Mt 15,2!); nella tradizione cristiana l’acqua ha assunto pienezza di significato a partire dal Battesimo, come ricorda la benedizione dell’acqua lustrale nella veglia pasquale: «Signore Dio nostro... nell’acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell’umanità nuova libera dalla corruzione del peccato. Ravviva in noi nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore».

Tuttavia, il “pagano” che è sempre latente in ciascuno di noi, di fronte alle avversità dell’esistenza quotidiana, tende a scaricare le responsabilità su incontrollabili forze occulte e a risolvere i problemi attraverso l’illusoria scorciatoia della “magia” piuttosto che con l’impegno personale. È l’antica tentazione descritta dalla Genesi dove si tende a scaricare sul serpente le disastrose conseguenze della propria pretesa di essere come Dio.

Questo mondo non è il regno di Satana e tanto meno di altre forze negative non meglio identificate. Non esistono “luoghi maledetti”. Siamo piuttosto noi che, con la nostra cattiveria, permettiamo al maligno di essere presente e operante rendendo “infernale” questo mondo.

Cristo con la sua morte e risurrezione ha vinto il diavolo e con lui sono vincitori quanti per la fede osservano i suoi comandamenti (cf 1Gv 5,1-4). Se il radicamento della fede nei diversi contesti culturali ha condotto talvolta a dare alle benedizioni significati non privi di ambiguità, oggi il rituale esprime chiaramente il significato di questi riti che «intendono mettere in luce e manifestare quella vita nuova in Cristo che nasce e si sviluppa in forza dei sacramenti della Nuova Alleanza istituiti da Cristo Signore... Talvolta poi la Chiesa benedice anche le cose e i luoghi che si riferiscono all’attività umana, alla vita liturgica, alla pietà e alla devozione, sempre però tenendo presenti gli uomini che usano quelle determinate cose e operano in quei determinati luoghi... in modo che il loro uso porti a cercare Dio, ad amare Dio, a servire fedelmente Dio solo» (nn. 10 e 12).

L’aspersione con l’acqua, gesto significativo ma non indispensabile, non serve come un ”disinfestante”, ma «per ricordare il mistero pasquale e rinnovare la fede del Battesimo» (n. 26). La benedizione è una professione di fede e un impegno a vivere secondo il Vangelo. Ogni altra spiegazione o uso diverso della benedizione rischia di essere superstizioso e tutt’altro che cristiano.


Dizionario minimo:

Simbolo. Dal verbo greco syn-ballo (= metto insieme) è un oggetto o un’azione che sintetizza i diversi significati di un’unica realtà che non è possibile ridurre ad una semplice definizione.

Benedire. Letteralmente: dire bene. Nel caso specifico dire bene di Dio, rendergli grazie per i benefici ricevuti e invocarne l’aiuto per farne un uso corretto in vista della salvezza.

Aspersione. Gesto con il quale si accompagna sovente la preghiera di benedizione per fare memoria di quel Battesimo che impegna a vivere ssecondo il Vangelo lottando contro il male.

Silvano Sirboni
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Postato da Andrea Annibale il 18/11/2010 12:20

Nella Chiesa di Santa Cristina di Torino, dove faccio il volontario come custode, abbiamo dovuto svuotare le acquasantiere perché qualcuno ci sputava dentro e abbiamo messo al posto dell’acqua una spugna imbevuto di acqua benedetta. Il problema delle offese al sacro esiste. Quanto al malocchio il mio pensiero è questo. L’articolo è molto dotto e interessante: spero di integrare con osservazioni utili. La Bibbia ci raccomanda di pregare per chi opera rituali magici contro il prossimo perché chi fa il malocchio, secondo me, rischia di perdersi cioè di dannarsi. Quanto all’idea dell’uso dell’acqua benedetta per scacciare le “negatività” non serve assolutamente a niente. Serve pregare per chi ci fa del male o ha intenzione di farlo. Nel caso preso in esame e sottoposto dalla lettrice, mi pare che sarebbe sufficiente una benedizione del negozio, come si fa la benedizione delle case. La benedizione degli ambienti implica che la Chiesa crede all’influsso negativo di spiriti maligni, tanto è vero che i sacerdoti sono chiamati ad un ministero universale di esorcismo, che riguarda sia gli ambienti, sia le persone. Fatti gravi, aggiungo, possono portare alla necessità di consacrare nuovamente una Chiesa, a titolo di esempio. Il malocchio, cristianamente parlando, è semplicemente uno sparlare, a volte un pregare i diavoli che qualcosa di male accada al prossimo. La Chiesa che per sua stessa natura è chiamata a imitare Cristo, deve guarire chi segue la magia nera e deve redimere i peccatori, sperando per la loro salvezza oltre ogni speranza. Ciao

Postato da GC1962 il 17/11/2010 11:28

L’acqua del fiume Seveso è tossica e non vale niente, l’acqua di una sorgente famosa (non facciamo pubblicità) viene imbottigliata, esportata in tutto il mondo e vale molti soldi, l’acqua di un’oasi nel deserto è vita, l’acqua dell’aspersorio di un sacerdote è benedetta, mentre l’acqua di Lourdes pare abbia addirittura proprietà miracolose. Povera santa sorella acqua, vedi un po’ come ti abbiamo ridotto!

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