14/10/2012
In alcune chiese alla consacrazione si suona
il campanello; in altre no. Vi è una norma od
ognuno fa come vuole?
Antonio - Catanzaro
L’uso del campanello fu introdotto
nella Messa nel XIII secolo per segnalare
ai presenti il momento dell’ostensione
del pane e del vino dopo la consacrazione.
Infatti, con la Messa in latino era
difficile per i fedeli seguirne i vari momenti.
Tant’è che nel corso dei secoli si
estese l’uso del campanello anche al
Santo (inizio del canone romano),
all’epiclesi, alla triplice invocazione «Signore,
non sono degno...» prima della Comunione
del sacerdote per segnalare la Comunione anche
per i fedeli. Con il ripristino della lingua
parlata e la conseguente partecipazione attiva,
il campanello non ha più un’effettiva utilità se
non in situazioni particolari, come le grandi assemblee,
dove, purtroppo, la distrazione è facile.
Per questo oggi le norme lasciano opportunamente
l’uso del campanello all’intelligente
discrezione di chi è responsabile delle celebrazioni
(Messale Romano n. 150). Un uso del
campanello semplicemente formale rischia di
insinuare la convinzione che le altri parti della
Messa non meritino molta attenzione.
Silvano Sirboni