Chiesa e massoneria

19/07/2012

La massoneria determina le politiche di molti Paesi. Ma non è in contrasto con le regole della Chiesa cattolica?

Andrea R.


La Chiesa non ha modificato i testi di condanna della massoneria. Vi è per esempio l’enciclica di Leone XIII, Humanum genus, del 20 aprile 1884, che la condanna in modo forte. È bene ricordare che essa era allora in alcuni Stati la vera nemica della Chiesa. La Congregazione per la dottrina della fede il 26 novembre 1983 ha ribadito le condanne nella “Dichiarazione sulla massoneria”, per rispondere a chi chiedeva delucidazioni, notando che il nuovo Codice di diritto canonico non ne parla in modo esplicito. Rimane, quindi, il giudizio negativo. La ragione è chiara: contiene princìpi inconciliabili con la dottrina della Chiesa. Non va, però, dimenticato che esiste una forma di massoneria che utilizza mezzi anche illegali per raggiungere il proprio scopo (vedi la P2), e una forma ben diversa, che rappresenta un’associazione di aiuto reciproco fra gli aderenti, dato alla luce del sole e senza illegalità. Per questo, in genere, si tende a parlare della massoneria solo in certe occasioni. Quanto all’appartenenza, è sempre difficile fare nomi. In molti elenchi figurano anche Pio IX e molti cardinali. Credo sia fuori luogo fornire elenchi senza prove. Si tratta di accuse infondate da cui è bene astenersi.

Maurilio Guasco
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Postato da Eckhart il 25/07/2012 17:00

Fa bene il Teologo a ricordare che l'inimicizia tra Chiesa e Massoneria è stata circoscritta ad alcuni Stati. Essa è infatti riconducibile più a motivazioni POLITICHE che DOTTRINALI. Infatti la massoneria italiana è stata la vera protagonista del processo di unificazione del nostro Paese ed era inevitabile in tal senso uno scontro con lo Stato Pontificio. Come ho avuto già modo di scrivere in un altro commento su questa rubrica - e come più volte hanno sottolineato i recenti Gran Maestri sia del grande Oriente d'Italia che della Gran Loggia d'Italia, le ragioni di uno "scontro" con la Chiesa-Istituzione sono chiaramente venute meno, mentre dal punto di vista dottrinale non può esserci alcuna incompatibilità dal momento che la massoneria NON PROFESSA ALCUNA DOTTRINA RELIGIOSA NE' IMPONE SISTEMI DI PENSIERO IN MANIERA DOGMATICA, ma lascia liberi i propri affiliati di professare la religione in cui credono. Il tanto paventato relativismo della massoneria ha proprio a che fare con la sua adogmaticità, se consideriamo la massoneria come istituzione. Ma il singolo Massone può professare in tutta libertà e con piena convinzione il proprio credo politico, filosofico, religioso e tutti i dogmi che vuole, mai un suo fratello di loggia potrà permettersi di criticarlo o contrastarlo. Peraltro, le Costituizioni di Anderson (scritte da un vescovo anglicano e un pastore protestante nel XVIII secolo), vera e propria pietra fondante della massoneria moderna, fanno espresso divieto di parlare e occuparsi in loggia di politica e di religione. Non si capisce pertanto quali dovrebbero essere i principi inconciliabili tante volte menzionati dal magistero cattolico. L'anomalia di queste affermazioni è ancor più lampante se consideriamo che la Massoneria nasce in ambito cattolico, come corporazione di muratori "liberi" perché erano forniti di una patente che gli consentiva di poter lavorare nei cantieri di tutta Europa. Quegli stessi muratori che hanno costruito e costellato di simboli le nostre cattedrali. In epoca moderna poi, la massoneria viene "rinnegata" dalla Chiesa cattolica mentre tra anglicani, protestanti valdesi emergono straordinari esempi di pastori cristiani e massoni. A proposito dei Valdesi, segnalo il bel volume - non facilmente reperibile - "Valdesi e Massoneria" che ripercorre circa 2 secoli di storia da prima dell'unità d'Italia fino ai giorni nostri. Ricordo poi che durante il Concilio Vaticano II ci fu un tentativo di dialogo istituzionale, sia pur "in sordina" tra Chiesa e Massoneria, che fu affidato tra gli altri al paolino Padre Rosario Esposito (poi entrato nella Gran Loggia d'Italia, pur continuando a svolgere il suo ministero pastorale) e il gesuita e direttore di Civiltà Cattolica Padre Caprile (passato negli anni da posizioni antimassoniche a posizioni decisamente filomassoniche). Della P2 manco voglio parlare perché sta alla massoneria come i siciliani stanno alla mafia. E poi un qualunque massone sa che una loggia con oltre 900 iscritti non può essere una vera loggia massonica ma solo un comitato d'affari mascherato, per ragioni di comodo, da massoneria. Inoltre i fatti della P2 portarono a un grave scisma lo stesso Grande oriente d'Italia in cui esplose tale bubbone, che fu espulso anche e soprattutto per l'azione di alcuni quadri dirigenti, e alla nascita della Gran Loggia Regolare d'Italia, unica attualmente riconosciuta dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra. Continuare a sbandierare lo spauracchio delle varie p2 p3 e p4 non giova al dialogo con la massoneria che è composta in Italia da oltre 30.000 iscritti e centinaia di logge, le quali operano ormai sotto la luce del sole essendo l'elenco degli iscritti a disposizione (per obbligo di legge) del ministero dell'interno. Inoltre conjsiderare i massoni, di per sé, alla stregua di criminali, a causa di alcuni fatti di cronaca contemporanea è una mancanza di carità e - me lo si lasci dire - di intelligenza pari a quella di chi accusa i preti di essere una massa di pedofili o i gerarchi della chiesa di essere degli assetati di denaro e di potere. Non si capisce perché certi "distinguo" debbano valere per tutti ma non per i massoni. Spiace vedere che mentre nel mondo anglosassone, e a ben vedere, in gran parte del mondo, essere massone è generalmente visto come segno di rispettabilità, qui in italia continuano a perdurare stereotipi, preconcetti e luoghi comuni, che a nulla giovano per quanto concerne il dialogo "con il mondo", ma soprattutto emarginano i massoni cattolici (la maggiorparte dei massoni in Italia e nei paesi "latini") a causa di presunte motivazioni teologiche o di pregiudizi contrari alle più basilari norme civili. Per quanto concerne i Prelati massoni, le famose liste pubblicate da OP di Mino Pecorelli e da Panorama, che includevano nomi come il cardinale Villot, il cardinale Pellegrino, il Vescovo Annibale Bugnini (autore della riforma liturgica) e altri appartenenti a una "Loggia Vaticana", sono state ritenute attendibili dal Generale dei Carabinieri Enrico Mino, incaricato da Paolo VI di verificare le fonti. Ricordo infine che proprio durante il concilio si decise di eliminare dal Codice di Diritto Canonico la scomunica per gli affiliati alla massoneria e di mantenerla per gli affiliati ad organizzazioni che cospirano contro la Chiesa (e tra queste non c'è di certo la massoneria dei nostri giorni). Solo successivamente l'allora Prefetto della Congregazione della dottrina della fede Card. Ratzinger specificò che i massoni erano da considerarsi in stato di PECCATO GRAVE (a ben vedere non si parla in quel documento di scomunica). personalmente auspico che il documento della Congregazione sia in qualchemodo "rettificato". Non sarebbe la prima volta che la stessa Congregazione si ritrovi a riconsiderare un proprio giudizio. FONTI Sul dialogo Chiesa-Massoneria: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7167

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