27/09/2012
Il teologo Frosini scrive che Dio soffre per la sua creatura. In
realtà non è vero, perché Dio, eterna vita e felicità infinita, non
soffre e non può soffrire.
Sulla sofferenza di Dio esiste oggi una diffusissima letteratura.
I molti autori che ne ammettono la possibilità si rifanno ai
numerosi testi della Bibbia che della sofferenza di Dio parlano
chiaramente e disinvoltamente. La concezione della divinità
ereditata dalla filosofia greca imponeva alla vecchia riflessione
di interpretare questi testi metaforicamente, come se si
trattasse di antropomorfismi da evitare accuratamente perché
Dio, vivente nella sua eternità felice, come lei ripete nella sua
domanda, «non soffre e non può soffrire». La teologia sta da
tempo ripensando a questa soluzione e ha cercato di andare oltre,
come ha fatto anche Benedetto XVI nella sua enciclica Spe
salvi, che afferma testualmente: «La fede cristiana ci ha mostrato...
che Dio – la Verità e l’Amore in persona – ha voluto
soffrire per noi e con noi» (n. 39). Il testo va preso per intero:
la sofferenza divina non proviene dalla mancanza
di qualcosa come succede in noi, ma da una scelta libera
di amore e di condivisione, che rende certamente più
umano e più attuale il Dio di Gesù Cristo
Giordano Frosini
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