Come spiegare il dolore innocente?

31/07/2012

Cosa rispondere a chi dice che Dio non esiste perché non può essere così ingiusto da lasciar morire un bambino di tumore?

Paolo C.


Il dolore innocente è la sfida più profonda alla fede e alla ragione che indicano all’origine dell’universo e dell’uomo la volontà di un Dio sommamente buono. Ma l’universo in quanto limitato ha in sé la possibilità di catastrofi naturali, che non è possibile ricondurre all’azione colpevole dell’uomo. Né risulterebbe credibile un Dio che intervenisse in ogni circostanza a evitare il corso degli eventi e a modificarlo quando risulti tragico e devastante, mentre mi sembra affidabile un Dio che prende su di sé il dolore del mondo e nel dono del suo Figlio, crocifisso e risorto, lo redime. Nell’ipotesi della non esistenza di un tale Dio, la realtà rimarrebbe consegnata all’assurdità della non redenzione e non avremmo alcuna ragione per ritenere che la vita valga la pena di essere vissuta. La fede cristiana ci sostiene nella speranza che, in modo misterioso ma reale, le lacrime e le sofferenze degli innocenti non sono inutili né assurde.Ma questo richiede che andiamo oltre una visione mondana e spostiamo l’attenzione verso una vita ultraterrena quale quella che la risurrezione del Signore propone alla nostra fede, mentre impegna la nostra carità a farci carico, come lui, delle sofferenze altrui per alleviarle per quanto possibile.

Pino Lorizio
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Postato da Andrea Annibale il 05/08/2012 18:09

Il dolore che incontriamo nella vita, compreso il male che soffriamo come innocenti, deve condurre a Dio ed allora è costruttivo. Il dolore diviene strumento in questo modo della Provvidenza. Se poi sappiamo essere strumenti reciproci di salvezza, allora scopriamo, al contrario di quanto sosteneva Sartre, che il Paradiso sono gli altri. Santificandoci reciprocamente, aiutiamo il prossimo a sopportare il male che soffre come innocente. Il buon samaritano non si ferma di fronte al dolore altrui ma ne trae occasione per santificare se stesso, per glorificare Dio e per aiutare il prossimo. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da Nicola Cassone il 31/07/2012 19:48

Il dolore di un bambino, la sua malattia o la morte possono portare alla disperazione e all' allontanamento dal nostro Padre. La scelta, invece, di starGli vicino e avere fede ; aiutare coloro che soffrono, facendo qualcosa che possa dare sollievo a chi vive nella sofferenza è la risposta da dare . Accettare ciò che la vita ci offre anche nel dolore come Gesù ha fatto 2000 anni or sono con fede senza cedere alla disperazione questo dobbiamo riuscire a fare aiutandoci con la preghiera. Nicola Cassone

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