30/09/2012
Per il mio parroco non ci si dovrebbe confessare durante la Messa. Perché? A me sembra una buona opportunità.
In passato, quando la Messa era solo in latino,
i fedeli cercavano di unirsi alla celebrazione
del sacrificio di Cristo sovrapponendo al rito del
sacerdote altre preghiere e devozioni privatamente.
In questo contesto anche la Confessione
sacramentale era considerata una forma di devozione
che non costituiva alcuna interferenza,
né nelle preghiere proprie, né in quelle che gli
altri facevano ciascuno per proprio conto. Con
il ripristino della lingua parlata (1965) e la conseguente
partecipazione attiva dell’assemblea
dei fedeli, in dialogo comunitario con Dio attraverso
la presidenza del sacerdote, non è corretto
“assentarsi” per fare altro, per quanto santo e
lodevole in sé. Ciò va a scapito di una piena e
coerente partecipazione al rito eucaristico in atto.
Il suo parroco non ha fatto che presentare la
norma generale: «S’inculchi nei fedeli l’abitudine
di accostarsi al sacramento della Penitenza
fuori della celebrazione della
Messa». Nel culto cristiano non
vige la legge del supermercato:
paghi uno e prendi due. Il sacramento
della Penitenza merita
un suo spazio proprio. Eventuali
eccezioni dovrebbero confermare
la regola.
Silvano Sirboni