18/09/2012
Dopo la morte il giudizio è immediato o bisogna attendere la fine del mondo?
Stefano L.
Subito dopo la morte, per la fede cristiana c’è l’incontro con Cristo giudice e la
destinazione finale, felice o infelice, salva la possibilità di una ulteriore purificazione
(il purgatorio), qualora la necessaria penitenza non fosse stata completata
nella vita e nella morte. Si tratta di una verità di fede (definita), in cui quindi la
Chiesa impegna la sua infallibilità, di un dogma da credere senza esitazione, pena
altrimenti la caduta nell’eresia. Certo, questa è anche una verità
consolante, che rende alla morte un volto apprezzabile e positivo,
come tante volte ci ha ripetuto l’esperienza dei santi. Si pensi,
per tutti, a san Francesco d’Assisi, che canta gioioso la sua morte.
Alla fine del mondo avverrà il completamento dell’opera di salvezza
con la risurrezione finale dell’uomo e del cosmo e il giudizio
universale. Proprio perché il tempo dell’attesa sembra troppo
lungo, non pochi teologi parlano della risurrezione nella morte.
Giordano Frosini
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