12/02/2013
Risponde il teologo Ennio Apeciti.
Come conciliare la venerazione dei santi e della Madonna con
il fatto che secondo la Bibbia a Dio solo spetta la gloria e solo a
lui si deve rendere culto?
Luigi - e-mail
Nella mia numerosa famiglia era bello trovarsi insieme a
tavola, vociando allegri o litigiosi. Raccontavamo le nostre avventure,
rivolgendoci direttamente talvolta a babbo e mamma,
talaltra a uno di noi: nessuno mai era escluso.
Succede
che ci sia maggiore sintonia con un fratello o una sorella.
Non significa escludere gli altri: semplicemente la confidenza
è migliore e l’intesa maggiore. Babbo e mamma ne erano
contenti: sapevano che, quando si è più legati a uno, si è capaci
di più attenzione a tutti. Dio che ci è Padre non è possessivo
né esclusivista, perché ci ama con amore di babbo. Sentirsi
più in sintonia con un fratello (o sorella) che già abita nella
sua casa (un santo) non gli dispiace, se vede che quell’amicizia
stimola noi qui sulla terra a diventare come quel fratello
(o sorella) che già abita presso di lui.
Gloria di Dio non è
l’onore che gli è dato, ma l’amore che per lui portiamo ai fratelli.
Al Padre non interessa che amiamo lui,
se non amiamo i fratelli, quelli accanto a noi e
quelli che già sono con lui. Dio gioisce per
l’amore che abbiamo tra noi: questa è la gloria
che desidera da noi.
Ennio Apeciti