08/11/2012
Giuseppe Pulcinelli
Alla luce del passo del Vangelo
dove Gesù parla di generazione
«incredula e perversa» (Lc
9,41), che rapporto c’è tra incredulità
e perversione.
Clara A.
L’episodio in cui viene citata
quell’affermazione di Gesù
è quello in cui il padre di un ragazzo indemoniato
si era inutilmente rivolto ai discepoli
perché lo liberassero (cfr. anche Mt
17,14-21). Il rimprovero così severo di Gesù
sembra andare oltre quella situazione concreta
per lasciar riecheggiare il rimprovero
che Dio rivolgeva agli israeliti recalcitranti
nel deserto (cfr. Dt 32,5). Questo linguaggio
tipico dei profeti che si fanno portavoce
dell’esasperazione di Dio per l’ostinazione
del suo popolo, sulla bocca di Gesù diviene
allora un biasimo – e implicitamente un invito
alla conversione – allargato a tutto il popolo
per la sua mancanza di fede (cioè il
non avere più il Signore come riferimento),
che ha come conseguenza l’essere sviati, distolti
dalla verità e, in questo senso, “pervertiti”.
E tuttavia, nonostante l’incredulità della
gente, a prevalere è la misericordia: Gesù
interviene a liberare il ragazzo e lo restituisce
a suo padre.
Giuseppe Pulcinelli