03/06/2011
Secondo me, cattolica, ogni unione in cui c’è amore e accoglienza verso i figli e gli altri “è famiglia”: anche al di là delle istituzioni.
Massima R.
Molti pensano che l’amore sia una faccenda privata, dove non deve entrare né Stato né Chiesa. Infatti non c’è nulla di più privato dell’amore. Ma nello stesso tempo non c’è nulla di così pubblico, cioè con risonanze sociali, di quel particolare amore che indichiamo con il termine di “coniugale e familiare”.
Provi a riflettere. Un uomo e una donna si innamorano e si sposano. Si impegnano a prendersi cura l’uno dell’altra per tutta la vita. Procreano ed educano i figli. Non solo, ma danno origine a una vasta rete di relazioni con i parenti, i quali diventano nonni, zii, cugini… una vasta comunità di mutuo aiuto, la quale solleva la società da tanti servizi che dovrebbe attivare se fossero persone singole.
Pensi a quanto viene a costare alla società in soldi e in personale la creazione di comunità-alloggio per bimbi soli, o per la cura di anziani soli: cose che la famiglia fa normalmente e molto meglio di qualunque operatore sociale, perché nella sua azione non mette solo attenzione e cura, ma mette amore.
La famiglia è una istituzione preziosissima per la società, e spesso diventa anche un ammortizzatore delle carenze della società. Per i giovani non c’e casa e lavoro? C’è la famiglia. Per gli handicappati, i lungodegenti, i bimbi soli non esistono strutture assistenziali sufficienti? C’è la famiglia.
Ma la famiglia non può essere il rimedio alle molte inadempienze della società. Deve, a sua volta, essere aiutata con adeguate politiche familiari (non solo economiche, ma anche culturali) a costruirsi come famiglia.
La società deve riconoscere i grandi benefici che riceve dalla famiglia e la famiglia a sua volta deve riconoscere quanto riceve dalla società, anche se spesso le politiche familiari non sono adeguate a quanto la famiglia dà e a quanto le viene richiesto.
Deve esistere un impegno reciproco. E questo viene garantito da un patto giuridico che viene istituzionalizzato e non lasciato all’arbitrio della famiglia o della società. Per questo esiste un diritto di famiglia che stabilisce i diritti e i doveri reciproci tra famiglia e società.
Giordano Muraro