20/09/2012
Si può celebrare il Giovedì santo con il rituale della Pasqua ebraica?
La tradizione del popolo ebraico è alla radice dell’unica storia della
salvezza. La figura e il messaggio di Gesù diventano incomprensibili
senza l’Antico Testamento. Con tutto ciò Gesù, figlio del popolo della
prima alleanza, con la sua Pasqua di morte e risurrezione, proprio come fu per le tribù
d’Israele il passaggio del Mar Rosso, ha segnato nella continuità un nuovo capitolo
della storia della salvezza. La celebrazione eucaristica, sebbene affondi le sue radici
nel rituale della Pasqua ebraica, segna lo spartiacque fra la fede cristiana e quella
ebraica e la domenica, primo giorno della settimana, sostituisce il sabato. Partecipare
a un rito ebraico, insieme ai nostri fratelli maggiori, può essere un segno di grande
rispetto e comunione nelle comuni radici. Voler cristianizzare un rito ebraico non
è rispettoso né verso gli ebrei, né verso i cristiani. Per noi non ha senso “sacrificare”
gli agnelli perché «Cristo è il nostro agnello pasquale immolato» una volta per sempre
(1Cor 5,7) e ora «il nostro sacrificio consiste nell’essere una sola cosa in Cristo»
(sant’Agostino, La città di Dio, X, 6).
Silvano Sirboni
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