23/08/2012
Di chi è la colpa se un bambino nasce cieco?
Camilla - Genova
La domanda “di chi è la colpa” è deviante: induce erroneamente a pensare che
la malattia sia castigo di Dio per il peccato (colpa). Il detto “non cade foglia che
Dio non voglia”, se non è compreso nel vero significato, rende Dio complice del
male. Dio, in Gesù di Nazaret, si è rivelato come colui che salva e libera dal male
che affligge l’umanità e non come colui che punisce e castiga.
Più che all’origine
del male, l’annuncio cristiano porta l’attenzione sulla fine del male e, nella prospettiva
delle realtà ultime (escatologia), esorta a combattere il
male, fisico e morale, in questo mondo. La fede cristiana conduce
a praticare una presenza che, continuando quella di Gesù, apre alla
fiducia e alla speranza anche nella situazione più disperata.
L’unica domanda pertinente davanti al bambino nato cieco è:
«Quali sono le cause della cecità?». La risposta è demandata, così,
non a chissà quali forze sovrumane, ma alla scienza medica che
oggi è maggiormente in grado di rispondere e forse di guarire.
Luigi Lorenzetti