Ma Dio è davvero Amore?

07/08/2012

Siamo sicuri che Dio sia Amore? E se fosse indifferente alla nostra sorte? O un misto di bontà e cattiveria e si divertisse ad aiutare alcuni e infierire contro altri?

Rosanna


L’esperienza di Gesù di Nazaret ci conferma nella fede in un Dio che è Amore, in quanto dona il suo Figlio per la nostra salvezza e certamente non si mostra indifferente alla nostra sorte. Questa prospettiva credente ci consente di superare l’impressione, che talvolta fa capolino nella nostra mente e nel nostro cuore, secondo cui gli eventi di cui è costellata la nostra vita siano determinati da una sorta di capriccio di Dio o di suo gioco. La Scrittura, fin dal primo racconto della creazione, ha sempre contrastato l’idea di un Dio che in sé sia bene e male, luce e tenebra, ossia contraddizione assoluta, invitandoci a leggere e interpretare le contraddizioni come strutturali a un universo non perfetto e a un’umanità non esente da responsabilità e colpe nell’esercizio della sua libertà. La radice del male e del dolore dunque non può essere indicata in Dio stesso, ma va cercata e combattuta altrove, a partire dal nostro cuore.

Pino Lorizio
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Postato da Andrea Annibale il 07/08/2012 17:24

Dio è amore-giustizia, amore-libertà e amore-creatività. Partendo da quest’ultimo, il più sublime atto d’amore di Dio è l’aver generato il Cristo prima di tutti i secoli. Poiché la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo, pure queste due sono un dono d’amore per gli uomini. Nella categoria dell’amore-libertà rientra a mio avviso la vicenda di Giobbe. Dio è un Dio terribile su tutta la terra proprio nel senso che ha il potere di forgiare il nostro destino per i disegni misteriosi (ma certamente di salvezza) che attraverso percorsi spesso dolorosi dobbiamo affrontare. L’amore-giustizia si vede anche nel Messia-Dio “che non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole” (Isaia 42, 4). Dio, nel momento in cui genera, è simile ad una donna che partorisce, per cui c’è una giusta immagine femminile di Dio, anche se Dio è assoluta trascendenza. Gesù lo chiama Padre, ma Dio non è né uomo né donna, piuttosto ricomprende in sé la proiezione umana di entrambi. Dio-amore è in definitiva l’essere che si oppone al nulla del disfacimento, della morte, del non-senso. Dio-amore è quindi vita, vita in abbondanza. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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