Irene D.
Il salmo è uno di quelli in cui insieme all'aspetto celebrativo emerge il risvolto nazionalistico, in particolare qui si fa menzione dei "fedeli" (in ebraico, hasidim), un gruppo devoto e militante che all'interno del popolo di Israele si sente investito della missione di combattere contro gli attacchi del nemico: essi lodano Dio con la bocca, ma lo servono anche partecipando alla lotta perché si realizzi il giudizio divino sulle nazioni straniere che opprimono Israele (la "spada a due tagli" era l'arma più micidiale), e favorire così la venuta del Regno di Dio. Nella rilettura cristiana occorre rimuovere dall'orizzonte il ricorso alla violenza (Gesù infatti invita ad amare anche i nemici - cfr. Mt 5,44; e per sé stesso rifiuta il ricorso alla spada per difendersi - cfr. Mt 26,52); semmai, come facevano già i padri della Chiesa, si può interpretare la spada a due tagli come la predicazione del Vangelo (Eusebio, cfr. Eb 4,12), o come il giudizio divino (Ilario, cfr. Ap 1,16).