05/04/2012
Papà in ufficio alla scrivania o sul divano a guardare lo sport; mamma sempre indaffarata a pulire la casa: così è, almeno secondo i bambini cui viene chiesto di fare un disegno sui loro genitori.
La psicologa Tilde Giani Gallino (autrice di Il mondo disegnato dai bambini, ed. Giunti) si occupa da anni dell'interpretazione dei disegni, un'espressione attraverso la quale i più piccoli possono esprimere facilmente le loro emozioni e comunicare importanti informazioni su quanto sta vivendo o ha vissuto e sulla sua famiglia. Si tratta di test che vanno fatti e interpretati da persone preparate (psicologi o psicoterapeuti).
Nel suo articolo pubblicato sulla rivista bimestrale Famiglia Oggi (n.2/2012) intitolato L'educazione al lavoro e al tempo di festa, la psicologa racconta come vengono rappresentati, seguendo modelli assai stereotipati, i genitori durante la vita domestica e familiare: «Dopo aver analizzato migliaia di disegni di bambini e preadolescenti, possiamo dire che il padre è visto molto spesso mentre trascorre buona parte del suo tempo “domestico” guardando alla televisione le partite di calcio in cui gioca la sua squadra del cuore (alla quale dedica forse talvolta più tempo che non ai propri figli)».
Ma i bambine e le bambine hanno già due modi diversi di vedere e giudicare tutto ciò: «Vi è poi una forte differenza tra maschie femmine nel giudicare il proprio papà», spiega ancora la Giani Gallino, «Infatti, mentre un certo numero di figli maschi segue quasi con il medesimo ardore del padre la partita di football, le femmine lo ritraggono spesso in modo quasi caricaturale, mentre sul divano di casa, con al collo la sciarpa che contrassegna i coloridella sua squadra, urla o sbraita contro l’arbitro o contro qualche giocatore avversario, alzandosi dal divano per dare maggior impeto alla sua collera, oppure cantando vittoria ogni volta che uno dei suoi giocatori più amati riesce a fare un goal».
Ma la cosa interessante è la raffigurazione delle mamme che ancora oggi, nonostante siano cambiate molte cose, vengono descritte come delle infaticabili casalinghe: «sono disegnate anche in questo secolo, da maschie femmine, come lo erano nel precedente: cioè mentre fanno i consueti lavori di casa, ovvero scopare, pulire espolverare, passare l’aspirapolvere, stirare, lavare i piatti (perché secondo i disegni dei bambini pare che le poverette non abbiano mai neppure una lavastoviglie, anche se si tratta di mamme che sono a loro volta professioniste: insegnanti, bancarie, avvocatesse).
Infine, dai disegni delle femmine, emerge un altro dato interessante così illustrato da Tilde Giani Gallino: «Negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso non soltanto le mamme ma anche le bambine venivano disegnate da sé stesse e dai fratelli mentre eseguivanoi medesimi lavori di casa... Nei disegni compiuti nel nuovo secolo, invece, al contrario, le ragazze si rappresentano oggi mentre sono impegnate in una gara di pallavolo, oppure mentre fanno una gara con i pattini da ghiaccio, oppure quando telefonano alle amiche sdraiate a pancia in giù sul pavimento, dondolando piacevolmente le gambe, a mezz’aria. E non manca chi si rappresenta atteggiata come una donna in carriera, davantia una scrivania da ufficio e un orologio ben in vista, come a mostrare che il suo tempo è prezioso».
Orsola Vetri