03/06/2012
Lunghi preparativi per l’accoglienza, catechesi, eventi di ogni tipo sul tema del lavoro e della festa. Per non parlare dell’attesa carica di emozioni. Le diocesi italiane, e in particolare quella di Milano, non si sono risparmiate. Ed è stato questo mix di ingredienti a condire il tempo che precedeva l’inizio del Family 2012. L’entusiasmo ha contagiato tutti, fino all’ultimo giorno. Come è successo per il gruppo famiglie di Cormano, piccolo centro alle porte di Milano, che ha mostrato uno spiccato senso di partecipazione: «Questa esperienza ci ha lasciato la speranza che finché ci saranno famiglie, cristiane e unite, si potranno superare tutte le difficoltà con più serenità e fiducia», spiegano Enrico e Anna, sbriciolando le loro sensazioni a ridosso della celebrazione conclusiva. «Il cammino di preparazione si è concluso con la gioia di incontrare il Santo Padre. Lui ci ha aiutato a riscoprire i valori della festa e del lavoro che rendono la famiglia più vera e più vicina a Dio. Anche l’accoglienza delle famiglie, all’inizio segnata dai nostri timori, è apparsa un momento di condivisione, gioia e ricchezza reciproca», concludono i coniugi.
Anche Paola è della stessa idea: «Abbiamo scoperto una rinnovata passione per i valori fondamentali su cui costruire la famiglia. E con questa certezza il nostro cammino non volge al termine, ma, anzi, sembra inaugurare una nuova fase». Per la maggior parte delle coppie, l’accoglienza delle famiglie si è rivelato il momento in cui mettere in pratica tante belle parole. Come da copione, qualche piccolo malinteso c’è stato: «Le famiglie da ospitare sono arrivate un giorno prima del previsto e alcune si sono aggiunte all’ultimo. Nessuna paura. Intoppi subito risolti da una comunità disponibile, ricca di umanità e fede», precisa Paola.
Lorena e Giorgio, invece, lamentano di non aver potuto partecipare a tutti gli eventi del convegno per problemi di lavoro. Tuttavia sono riusciti a ritagliarsi piccoli spazi per mantenersi fedeli agli appuntamenti col Santo Padre: «I momenti con il Papa ci hanno emozionato e arricchito. Sono stati, insieme, conclusione e partenza di un cammino che come famiglia vogliamo continuare a vivere». Anche l’accoglienza ha assunto toni unici: «È stata un’esperienza stupenda ma con una novità. La necessaria “divisione” delle famiglie ospitate, più numerose rispetto ai posti disponibili, ha fatto sì che anche tra le famiglie ospitanti si sia creata una maggiore collaborazione. È come se l’ospite “dividendosi” ci avesse unito».
Roberta, infine, è rimasta piacevolmente colpita nel constatare l’elevatissimo numero di persone che ha offerto disponibilità per accogliere le famiglie arrivate da tutta Europa: «Francamente all’inizio non mi sarei aspettata una risposta così entusiastica, anche da parte di chi normalmente non frequenta la parrocchia. Mi ha arricchito il fatto di lavorare tutti insieme, giorno dopo giorno, di vedere i nostri legami di amicizia rafforzarsi ed approfondirsi, scoprendo in tutti qualità davvero inaspettate». Alla fine, la gioia e la riconoscenza degli ospiti hanno fatto dimenticare la fatica di tanti giorni.
Un'esperienza che ha segnato il cuore, riaccendendo la speranza. Alla prossima!
Simone Bruno