01/06/2012
Dispersivo? «Il brusio di sottofondo significa che si chiacchiera e ci si confronta, buon segno, no? Diciamo che la colonna sonora è accettabile e che tutto il resto richiama le antiche piazze, rivestiste semmai con panni nuovi, al passo coi tempi».
Roberta Osculati parla nell’area fieristica di Milano Congressi. Lei e suo marito, Tomaso Ajroldi, sono i responsabili della Commissione famiglia dell’Azione Cattolica ambrosiana. Negli spazi espositivi oltre cento stand sparsi su ottomila metri quadrati raccontano i vari modi che la Chiesa adotta occupandosi di famiglia. È la stessa fede, anche se viene declinata in modo diverso. Bastano pochi passi per vedere. E per capire. Il proprio stand praticamente accanto a quello dell’altro, ecco infatti Azione Cattolica e Rinnovamento nello Spirito, Pime (Pontificio istituto missioni estere) e Alleanza cattolica, Equipes Notre Dame e Incontro matrimoniale, Movimento per la vita e Focolarini, qui presenti con le Famiglie nuove.
I visitatori sono aumentati con il passare dei giorni: erano 15 mila mercoledì 30 maggio, sono raddoppiati l’indomani. Non manca chi viene da lontano, come i rappresentanti delle Couples for Christ, giunti dalle Filippine. O chi si occupa del matrimonio in crisi o sul punto di far naufragio o già addirittura a pezzi, come Retrouvaille.
Già, famiglia o famiglie? «Bisogna liberare il vocabolo da ogni forma di ambiguità», ragiona Valentina Soncini, presidente diocesana dell’Azione Cattolica di Milano: «Non si può definire famiglia ogni forma di convivenza, ma solo quella fondata sul matrimonio, come per altro riconosce l’articolo 29 della Costituzione italiana. Ciò non significa abbandonare al loro destino separati, divorziati e risposati. Sono sorelle e fratelli di cui la Chiesa vuole e deve rendersi compagna di viaggio».
Alberto Chiara