Inghilterra, i vescovi aiutano le famiglie

Alcune interessanti inziative in Gran Bretagna raccontano di come la fede non sia staccata dalla vita quotidiana. L'esperienza dei gruppi familiari.

18/04/2012
Foto Thinkstock
Foto Thinkstock

Family groups ovvero gruppi di 10-15 famiglie, con persone di età diverse, dai neonati ai nonni, che si incontrano una volta al mese per un picnic o un barbecue. L’idea è una delle tante proposte dalla conferenza episcopale di Inghilterra e Galles alle famiglie cattoliche nell’ambito del progetto Celebrating family: blessed, broken, living love, ovvero festeggiare la famiglia: amore benedetto, in crisi, vivo col quale dal 2006 i vescovi tentano di rendere le parrocchie un luogo di accoglienza per chi è sposato con figli. Nei gruppi familiari a volte si incontrano soltanto i genitori, altre volte si celebra l’Eucarestia, adulti e bambini imparano a conoscersi per poi aiutarsi nella vita di tutti i giorni. Così papà e mamma che non possono contare sulla famiglia estesa perché i nonni sono lontani possono scambiarsi, con un’altra coppia, il favore di prendersi cura dei figli guadagnando un po’ di tempo libero. I family group – che sono stati sperimentati in tre parrocchie, quella di St. Bernadette, a Manchester, quella di Holy Trinity e St. George a Kendal e quella di Our lady of victories, nel quartiere di Kensington, a Londra – vengono avviati da un incaricato della conferenza episcopale che visita le parrocchie per aiutarle a cominciare il progetto. Tutto è cominciato con il sondaggio Listening 2004, my family, my church nel quale, nel corso di un anno, 15mila famiglie cattoliche sono state intervistate, in tutta Inghilterra e Galles, sul loro rapporto con le parrocchie. Un milione di opuscoli furono distribuiti in ogni diocesi divisi per tre aeree, la casa, il mondo e la chiesa. Per ciascuna di queste alle famiglie veniva chiesto di considerare le difficoltà che stavano affrontando e come vi facevano i conti. Le gioie che sperimentavano e le speranze. I risultati del sondaggio vennero pubblicati nel 2005 con il titolo Not easy but full of meaning ("Non facile ma ricco di significato"). Le famiglie cattoliche sembravano avere scarsa consapevolezza che il lavoro che facevano a casa aveva un profondo significato spirituale e le metteva al cuore stesso della chiesa e collegavano la loro dimensione religiosa quasi esclusivamente al fatto di andare in chiesa o di pregare

Foto Thinkstock
Foto Thinkstock

Tre progetti perché la famiglia sappia che è già santa

La risposta dei vescovi non si è fatta attendere. Con tre progetti, Everybody’s welcome ("Tutti sono benvenuti"), lanciato nel 2006, Home is a holy place ("La casa è un posto sacro"), avviato nel 2007 e Passing on the faith ("Trasmettere la fede"), partito nel 2009, hanno voluto diffondere nelle famiglie la certezza che il lavoro che fanno le mette al centro della vita della chiesa. La conferenza episcopale ha deciso di investirvi 1 milione di sterline (circa 1milione e 200mila euro) distribuiti su tre-quattro anni che sono stati usati soprattutto per formare, anche attraverso masters universitari, leaders che, nelle varie diocesi, si occupassero di famiglia. Il fondo più ampio per il quale una diocesi potesse fare domanda era di 75mila sterline (circa 90mila euro), per un periodo di tre anni. Alle tre iniziative, coordinate da un ufficio centrale che si occupa proprio di famiglia e da responsabili in ogni diocesi, è dedicato il sito www.celebratingfamily.org.uk che offre idee e risorse. Prima ci si è concentrati su come rendere le parrocchie luoghi accoglienti per le famiglie, poi su come essere consapevoli che è proprio attraverso i rapporti famigliari vissuti nelle difficoltà di tutti i giorni che ci si avvicina a Dio, infine su come trasmettere la fede ai propri figli o nipoti. «Per essere vicini a Dio non bisogna concentrarsi sul successo dei figli, su una casa pulita o persino su un matrimonio solido. Anche una routine di preghiera non è indispensabile, benché aiuti», si legge nel sito, nel quale parlano anche il vescovo che si occupa di famiglia David Hine e il Primate cattolico Vincent Nichols: «La pazienza, la gentilezza e l’amore che avete nella vostra famiglia vi collocano al centro della vita della chiesa».

Silvia Guzzetti
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati