01/06/2012
Un sorriso e un volto popolari quelli di Orietta Berti, che ancora oggi con una lunga carriera alle spalle, può riempire a pieno titolo le copertine e le pagine dei giornali. Una donna che, oltre alla professione di cantante e i successi che ha ottenuto, ha fatto parlare di sé per l’immagine della sua famiglia unita e serena composta dai figli Omar (37 anni) e Otis (32) e dal marito Osvaldo Paterlini sposato nel 1967.
- Orietta è un nome bellissimo e originale. Chi lo ha scelto?
«Lo scelse mia madre. Orietta era la protagonista di un romanzo scritto da Liala».
- Cosa sognavano i suoi genitori per il suo futuro?
«Mio padre voleva che diventassi una cantante, mentre mia madre preferiva che facessi l’insegnante».
- E lei da bambina cosa voleva fare da grande?
«L’insegnante o la hostess».
- Una frase che i suoi le ripetevano spesso?
«”Stai attenta!” era la frase che mi ripetevano costantemente».
- Chi le ha parlato di Dio per primo e quale preghiera ricorda?
«Mio padre fu il primo che mi parlò del Signore e ricordo l’Ave Maria che recitavo con mia madre».
- Quando è stata orgogliosa dei suoi figli?
«Quando hanno preso la laurea e nelle tante occasioni in cui si sono confermati ragazzi onesti».
- La frase che ripete loro più spesso?
«”State attenti!”, forse perché sono ancora più apprensiva di mio padre».
- Il ricordo della vacanza più bella con i figli piccoli?
«Tantissime, al mare in Riviera quando iniziavano i primi passi o in montagna, a Brunico, dove ricordo bellissime escursioni tra le Dolomiti, oppure i soggiorni estivi a Los Angeles durante la loro adolescenza».
- Un valore che vuole lasciare a Omar e Otis?
«Sono due: l’onestà e il rispetto per le persone (soprattutto per i familiari e gli anziani)».
- Quale superpotere vorrebbe avere?
«Il potere di smascherare i bugiardi, i disonesti e gli opportunisti che approfittano della buonafede altrui e delle debolezze delle persone bisognose».
Renata Maderna