31/03/2012
Messa di Papa Benedetto XVI nella "Plaza de la Revolucion" a L'Avana, capitale di Cuba, il 29 marzo 2012 (Ansa).
Per Giovanni Paolo II le autorità cubane avevano dichiarato festa il 25 dicembre. Per Benedetto XVI diventa non lavorativo il venerdì santo, così come lo stesso Pontefice aveva chiesto prima di lasciare l’isola. «Il fatto che le autorità cubane abbiano tempestivamente accolto la richiesta del Santo Padre al presidente Raul Castro è certamente un segno molto positivo», ha subito commentato padre Federico Lombardi con un comunicato diffuso in Sala stampa vaticana. «La Santa Sede», ha proseguito il portavoce vaticano, «si augura che ciò favorisca la partecipazione alle celebrazioni religiose e felici festività pasquali, e che anche in seguito la visita del Santo Padre continui a portare i frutti desiderati per il bene della Chiesa e di tutti i cubani».
Continua così la politica distensiva del regime nei confronti della Chiesa cattolica. «Molti spazi sono stati aperti, ma tanti altri devono ancora essere aperti», ha dichiarato monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato dopo aver ricoperto l’incarico di nunzio a Cuba dal 2009 al 2011. «Il Papa», ha aggiunto monsignor Becciu, «ha conquistato il cuore dei cubani e i giovani hanno rimarcato la loro determinazione a voler affermare il diritto a esprimere pubblicamente la propria fede».
I media ufficiali del regime cubano hanno spiegato che, per il venerdì santo, la «misura è di carattere eccezionale», così come era «eccezionale» la giornata festiva per il 25 dicembre concessa dopo la visita di Giovanni Paolo II. La misura divenne però permanente.
Annachiara Valle