Lefebvriani e Santa Sede, più vicini

Incontro in Vaticano tra il superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X e il cardinale Levada, un colloquio che potrebbe aprire al riconoscimento della comunità.

14/06/2012
Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X in un'immagine del 2005. I lefebvriani sono ultra-tradizionalisti. Rifiutano il Concilio Vaticano II e quanto di nuovo ha portato alla Chiesa. Guardano con sospetto al dialogo con le altre confessioni (Ansa).
Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X in un'immagine del 2005. I lefebvriani sono ultra-tradizionalisti. Rifiutano il Concilio Vaticano II e quanto di nuovo ha portato alla Chiesa. Guardano con sospetto al dialogo con le altre confessioni (Ansa).

Un lungo colloquio che lascia una “valutazione aperta”. L’incontro di ieri in Vaticano tra il superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X, monsignor Bernard Fellay, e il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, sembrerebbe un passo in avanti nel cammino di riavvicinamento dei lefebvriani alla Santa Sede. «L’oggetto dell’incontro», recita il bollettino vaticano diffuso oggi e illustrato alla stampa da padre Federico Lombardi, «era quello di presentare la valutazione della Santa Sede circa il testo consegnato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X ad aprile, in risposta al Preambolo dottrinale, sottoposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 14 settembre 2011 a detta Fraternità». Il Vaticano, in pratica, aveva chiesto alla Comunità di condividere un testo rispetto a delle posizioni dottrinali definite da padre Lombardi «fondamentali in rapporto al Concilio Vaticano II, al magistero della Chiesa e alla figura del Papa».

Nell’incontro di ieri monsignor Fellay ha illustrato la situazione attuale della Fraternità e ha promesso di far conoscere la sua risposta sulle ulteriori precisazioni della Santa Sede “in tempi ragionevoli”. Probabilmente un primo segnale potrebbe venire dopo il capitolo generale della Fraternità previsto per i primi di luglio. Intanto, nello stesso incontro di ieri, si è consegnata una bozza di documento che prevede una «Prelatura Personale come strumento più adatto a un eventuale riconoscimento canonico della Fraternità». Padre Lombardi ha precisato che si tratta di due momenti distinti: uno di natura dottrinale e l’altro, nel caso in cui il primo si risolvesse positivamente, di natura canonica. La Prelatura Personale, come già avvenuto per l'Opus Dei si presta «a essere lo strumento più idoneo per il riconoscimento di una comunità come quella della Fraternità San Pio X». In ogni caso, ha concluso il portavoce vaticano, «il problema è aperto, questa è un'ulteriore tappa di esame della situazione, ma non bisogna dare nulla per concluso o definitivo».

 

Annachiara Valle
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Postato da Franco Salis il 15/06/2012 07:14

E sai che gioia! ancora una volta si tradisce Gesù,Egli ha si detto "ut unum sint" ma voleva dire che l'unità va ricercata unicamente in Lui.Qui invece è evidente la ricerca dell'unità per non perdere potere.Siami sani.

Postato da martinporres il 14/06/2012 19:01

Speriamo bene!

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