Addio al cardinale Michele Giordano

Arcivesco emerito di Napoli, è morto per un aggravamento di disturbi respiratori e cardiaci. Coinvolto in due vicende giudiziarie per un giro d’usura, ne uscì completamente scagionato.

03/12/2010

«Un caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa». Con queste parole Benedetto XVI ha ricordato la figura del cardinale Michele Giordano, arcivescovo emerito di Napoli, morto nella serata di giovedì per un improvviso aggravamento dei disturbi respiratori e cardiaci che lo avevano colpito negli scorsi giorni e che lo avevano costretto al ricovero nell’ospedale Monaldi.

Soltanto lo scorso 26 settembre aveva compiuto 80 anni ed era perciò uscito dal numero degli “elettori” in seno al Collegio cardinalizio. Le dimissioni dal ministero episcopale le aveva invece date al compimento del 75° anno, nel 2005, ma era poi rimasto in carica sino al 20 maggio 2006, quando era stato sostituito dal cardinale Crescenzio Sepe.

Nato in Basilicata, a S. Arcangelo (Potenza), entrò giovanissimo in seminario e venne ordinato sacerdote nel 1953. Dopo alcuni anni trascorsi nel ministero pastorale in diocesi di Tursi, fu eletto vescovo a soli 41 anni, come ausiliare di Matera, la sede della quale poi divenne arcivescovo nel 1974. Come motto episcopale scelse il versetto biblico Sicut flumen pax tua (Come un fiume è la tua pace).

A 57 anni, il 9 maggio 1987, venne nominato arcivescovo di Napoli da Giovanni Paolo II, che poi lo creò cardinale nel concistoro del 28 giugno 1988, con il titolo di S. Gioacchino ai Prati di Castello. Nel ministero partenopeo si dedicò particolarmente alle situazioni più disagiate, dai poveri ai detenuti, alle famiglie in difficoltà. Due vicende giudiziarie, legate a un giro d’usura nella sua terra natale e a presunti abusi edilizi in un complesso di proprietà della Curia napoletana, lo coinvolsero fra il 2000 e il 2004, ma uscì completamente scagionato da ogni accusa.

I funerali verranno celebrati sabato 4 dicembre nella basilica dell’Incoronata a Capodimonte, dove per tutta la giornata odierna moltissime persone hanno voluto dargli l’ultimo omaggio nella camera ardente.

Saverio Gaeta
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Postato da Antonio Salzano il 04/12/2010 09:10

Senza falsità: non rimarrà tra i migliori ricordi della Comunità Cristiana Napoletana. Che il Signore lo abbia in Gloria.

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