Angelo Scola arcivescovo a Milano

Il Patriarca di Venezia nominato dal Papa alla guida della più grande diocesi del mondo. La fantasia dello scontro. In allegato le lettere di addio di Tettamanzi e di saluto di Scola.

28/06/2011
Il cardinale Angelo Scola
Il cardinale Angelo Scola

Adesso tutti si domandano cosa cambierà Angelo Scola a Milano. E le analisi sono un diluvio di parole. Come se finora Tettamanzi abbia fatto cose sbagliate e Scola arriva per correggerle. Qui ci si astiene dal partecipare al giochetto. Benedetto XVI ha deciso che al posto del cardinale Tettamanzi, andato in pensione, alla guida della diocesi più grande del mondo arrivi il patriarca di Venezia Angelo Scola. Sulla nomina nelle scorse settimane i giornali hanno scritto di tutto e di più. Alcuni ritengono di aver tirato la volata al nuovo arcivescovo, altri ritengono di aver fatto di tutto per disinnescare la nomina. Si è raccontata la vicenda come uno scontro epocale dentro la Chiesa italiana, tra interessi e poteri.

 La realtà è diversa. Dionigi Tettamanzi non ha sbagliato. Scola non va a Milano a correggere alcunché. Tettamanzi ha raccolto molte sfide e mai si è sottratto ad esse. Scola ha fatto lo stessa cosa a Venezia e in giro per il mondo, con il suo centro culturale Oasis, che oggi è la punta di diamante del dialogo interreligioso soprattutto con l’Islam. Pochi giorni fa Oasis ha organizzato l’unico seminario di studio e di approfondimento sulla vicenda delle piazze arabe della Chiesa. C’erano i principali studiosi mondiali. A Milano vivono 400 mila musulmani. Non hanno nemmeno una moschea per pregare. E’ l’unica grande città europea dove manca. Tettamanzi più volte ha sottolineato l’incongruenza. Scola non sarà da meno. A Milano c’è molta gente che ritiene il dialogo un segno di arrendevolezza. Sono gli stessi che criticano Tettamanzi e brindano a Scola. Ebbene saranno smentiti.

La forza di un arcivescovo non si misura dalla quantità di lobbies che stanno dalla sua parte, ecclesiastiche o laiche. Ma dalla sua capacità di raccontare il Vangelo. Vale a Milano, vale a Venezia e vale dappertutto. E’ valso per Tettamanzi e gli altri prima di lui e varrà anche per Scola e per tutti quelli che verranno dopo di lui. Nell’allegato Pdf pubblichiamo i due saluti: quello di Tettamanzi alla diocesi di Milano e quello di Scola ai milanesi (anche qui sotto). Leggerli attentamente fa capire molte cose. Ma una sopra tutte le altre: che la Chiesa non è organizzazione come le altre e che il criterio che la guida è essenzialmente uno, cioè l’amore per il mondo e per gli uomini i che vi abitano. Anche a Milano.

Alberto Bobbio
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Postato da dino avanzi il 09/07/2011 04:13

Per Franco Salis, condivido pienamente l'articolo (su F.C. n°28 ) di Alberto Bobbio:"Angelo Scola A servizio dell'Unità", ed in particolare, mi sento di sottoscrivere l'affermazione, contenuta nell'articolo stesso, di Don Virginio Colmegna: che si tratta solo di "etichette", ma quello che conta sono gli uomini". Tutto questo in riferimento ovviamente alla formazione di Angelo Scola avvenuta all'interno di C.L., che tante polemiche ha suscitato anche nei commenti presenti su questa news.

Postato da Franco Salis il 06/07/2011 12:35

Non riesco a capire il pensiero di dino avanzi,cioè non capisco quando esprime il suo pensiero e quando invece esprime ironia. Non è per falsa umiltà, è colpa dei miei limiti. “E’ difficile sapere per quale partito tenga lo “Spirito Santo” ma se non è ironia che significa?, “ma mi sembra di ricordare che i vangeli ci parlano di Storia, non di filosofia e politica, e tutti e quattro raccontano la stessa storia” Parlano di “storia non di filosofia e politica”? Strana questa affermazione. Stefcape lo chiama “don” quindi o è un “nobile” o è un sacerdote consacrato,io sono solo sacerdote “comune” grazie al Battesimo. La ricerca del Gesù storico,non mi interessa. Chiaramente non è che uno valga l’altro,mi interessa il vero Dio e vero Uomo e il suo messaggio,che si può sintetizzare in un messaggio d’Amore e Croce. Ma stefano cat , se è vero che la nomina dall’alto comporta dei rischi,anche il contrario comporta rischi,quanti sacerdoti e quanti vescovi Berlusconi avrebbe nominato con proprio decreto,ma con la volontà del popolo? Altro che quelli che ha nominato il presidente della Repubblica Popolare cinese! Oppure anche tu ti servi dell’ironia? O sei anche tu ciellino,non mi interessa saperlo. Dal momento che molti si pongono il problema di un vescovo schierato,una qualche ragione ci sarà,io non la conosco e attendo gli eventi. Un problema di equilibrio all’interno della Amministrazione comunale di Milano,c’è. Bisogna vedere come e con quali mezzi la si vuole conseguire. Nel senso che aspetto di vedere come il cardinale gestisce questa sua appartenenza. Chi mi dice che non la sappia gestire correttamente? Ancora Stefcape afferma “avere un cuore largo e privo di pregiudizi riempie di gioia e aiuta a ragionare meglio. Pace e bene, ognuno con le proprie opinioni” E “torra” dicono dalle mie parti,ma vuoi prendere in giro? Se il cardinale ha manifestato la sua appartenenza, e questa non è frutto di deduzioni,non è “un pre-giudizio” ma una presa d’atto. Che i ciellini ragionino è del tutto ,secondo me,fuori discussione, sanno ragionare e ragionano molto bene,solo che lo fanno per il loro interesse e non per il bene comune. Non è “il cuore largo e privo di pregiudizi” che riempie di gioia,ma il conseguimento a tutti i costi (nessuno escluso) dei loro obiettivi. Due parole sul concetto di educazione. Esso deriva dal senso etmologico “e-ducazione” cioè tirar fuori quello che c’è dentro. Il contrario di educazione è addestramento,cui possono essere sottoposti anche gli animali (vedi i cani molecolari) cioè inculcare valori concetti comportamenti dall’esterno ed estranei o così percepiti dall’educando. Tant’è che i giovani non gradiscono la parola educazione,e a ragione,perché di essa si è abusato. La Chiesa attraverso la sua attività soprattutto a livello parrocchiale educa o addestra? A giudicare dal Progetto educativo per gli anni 2010-2020 si direbbe che ha capito di aver sbagliato e vuole rimediare agli errori del passato. Ma quante contraddizioni ancora persistono! Sorella Stefania,finché non avrai imparato che “l’obbedienza” non è una virtù,non hai i requisiti per insegnare catechismo e sei una delle cause dell’abbandono della frequentazione della Chiesa dopo la Confermazione. Bada che,quando dovessi perdere la pazienza di cui dispongo in abbondanza,faccio il tuo nome a Don Giorgio Di Capitani! Impareresti tutte le parolacce che esistono al mondo!Vedi come è obbediente:la curia gli ha imposto di non scrivere sul suo blog e lui ubbidiente non lo pubblica,ma lo invia a MicroMega!!!! Ciao

Postato da stefcape il 05/07/2011 09:31

Eh si caro Don Dino, a certa gente proprio non va giu' la scelta del nostro Santo Padre. Pazienza (per loro) faranno molta piu' fatica. Ah dimenticavo, ho una cattedra di etica, e credo di utilizzare il dono nella ragione, ma insisto sul punto: avere un cuore largo e privo di pregiudizi riempe di gioia e aiuta a ragionare meglio. Pace e bene, ognuno con le proprie opinioni.

Postato da S.Stefania il 04/07/2011 19:30

Carissimi, quanta pazienza! Fortunatamente io ne ho e credo che con molta gioia accoglierò il nuovo arcivescovo posso? ? Poi se ci sono atei o cattolici che la buttano in politica io nel mio piccolo lascio fare contenti loro. Una cosa è certa, cercherò di portare quanto più bambini possibile alla sua consacrazione, come già fatto per il suo predecessore. Ah dimenticavo, la scuola dove insegno da quasi 27 anni non è ciellina, ma io cerco di guardare il bello di ogni cosa, e lo faccio con passione e dignità.

Postato da stefano cat il 04/07/2011 09:13

Ho amici a Milano, cattolici attivi in molti settori. Da tutti ho sentito fare scongiuri riguardo alla possibile nomina di Scola a Arcivescovo della loro diocesi. Ho letto su parecchie riviste, del lavoro fatto dai milanesi per preparare la successione a Tettamanzi, per fornire delle indicazioni al Papa affinchè la sua scelta tenesse conto della storia e delle caratteristiche della Chiesa locale. Suggerimenti che chiedevano un Pastore con caratteristiche diverse da quelle di Scola, certamente persona degnissima di stima, ma con alcune ombre sia nel suo passato, sia per molte sue prese di posizione anche più recenti che lo fanno percepire distante dalla sensibilità della Chiesa meneghina. Mi sono cadute le braccia quando ho appreso la notizia: che Chiesa è questa che sembra agire secondo criteri di opportunità "politiche"? La Chiesa delle origini prevedeva l'elezione dal vescovo da parte dei fedeli; da tempo se ne discute e da più parti viene riproposto questo metodo. Con questa nomina si intuisce perchè l'argomento sia tuttora tabù nella Chiesa Cattolica: sottrarrebbe alle gerarchie un potere di cui usano (e abusano) per scopi che vanno ben al di là "dell'amore per il mondo e gli uomini che vi abitano". Siamo sicuri che se a Milano avesse vinto la Moratti la scelta sarebbe stata la stessa? E comunque, se già in partenza questa scelta rischia di originare divisioni all'interno del mondo cattolico, se, come segnala anche l'articolo, qualcuno la percepisce come una vittoria da usare "contro" un'altra parte, non sarebbe stato più opportuno evitare questo rischio? Questa decisione purtroppo contiene in sè, volenti o nolenti, delle indicazioni di carattere "politico e di parte", perchè nessuno può negare che il movimento cui Scola non ha mai fatto mistero di appartenere, sia chiaramente schierato. E' vero che in ambito religioso le logiche dovrebbero essere diverse e il fedele dovrebbe ragionare secondo categorie "altre", tuttavia il dubbio è grande, troppo difficile dissipare la nebbia che lo avvolge. Mi auguro che l'articolo ed il suo autore abbiano ragione, ma i dubbi rimangono forti, direi più profondi, oggi. E cresce lo scoramento verso una chiesa-istituzione così sorda e distante dal popolo che nonostante tutto le consente, sempre più faticosamente, di sopravvivere.

Postato da dino avanzi il 03/07/2011 02:02

Leggendo questo post, a molti non è andata giù la nomina di Angelo Scola ad Arcivescovo di Milano; essendo, il nuovo Arcivescovo, di ascendenze cielline lo Spirito Santo che è pluralista poteva esprimersi meglio. E’ difficile sapere per quale partito tenga lo Spirito Santo, ma mi sembra di ricordare che i vangeli ci parlano di Storia, non di filosofia e politica, e tutti e quattro raccontano la stessa storia.

Postato da Franco Salis il 02/07/2011 23:32

Sorella Stefania, Tutti i commenti sono dentro i binari. Vedi oggi don Sciortino,rifacendosi al Vat.II approva“Il pluralismo (il mio vescovo preferiva parlare di pluralità)di analisi, di opzioni o di schieramento, è più che legittimo” ma anche avverte: “Ma non equivale a qualunquismo. Così come non tutte le posizioni sono uguali”.Tu offendi gravemente Dio perché “riprendendo” me, rinunci all’uso di un dono di Dio:la ragione,che non è in contrasto con la fede. Io non ho criticato il cardinale perché, come ho detto, non ho elementi per farlo,non lo conosco. Sai che cosa vuol dire “girare un film”? significa “costruire”ipocritamente un avvenimento fortemente influenzato da emotività precedentemente costruita. Che cosa c’è in tale attività di cristianesimo? Cara sorella,grazie per “ragazzi”, sentirselo dire a quasi settanta anni, mal portati, fa piacere. Ma dove sta la “diffidenza” ?La mia filippica era rivolta ai ciellini che sostengono,fra l’altro ,questo governo,che ha rovinato la nostra Italia e degradato i suoi costumi. Che cosa c’è di evangelico,nel dichiararsi obbediente a qualsiasi cosa che ti comanda il Santo(?) Padre. Guarda che la tua consacrazione non è “superiore” alla mia nel “matrimonio concordatario nella forma,ma religioso nella sostanza”.Io e la mia sposa ci siamo impegnati (non giurato,con buona pace del diritto canonico)nell’aiuto reciproco per raggiungere la vocazione alla santità, e or son quasi 40 anni. Io sento vicina la presenza di nostro Signore,avrei voluto anche dimostrartelo,non lo posso fare perché dovrei chiamare in causa altre persone e ciò non è corretto. Inviti a “Siate meno dubbiosi”,voglio sperare che si tratti di un lapsus,il dubbio è la spinta alla continua ricerca della verità e ti fa capire che non la hai mai trovata. La confidenza “nel Suo Spirito”. Spirito di chi? della Chiesa suppongo,ma suor Stefania lo Spirito Santo è uno solo e abbraccia tutti ,non solo la Chiesa. A meno che non pensi alla Chiesa Sposa di Cristo,e quella non si tocca. Ma noi tutti siamo Chiesa nel senso di figli di un unico Padre. In questa Chiesa ci sta sia il Papa che il criminale nel cui volto non si vede quello di Cristo perché offuscato dal peccato. E’ vero ogni atteggiamento critico,deve essere mosso da carità. Ma questa non si palesa semplicemente col sorriso sulle labbra,espressione di gioia esteriore, ma piuttosto con profondo sentimento intimo. Concordo con quanto detto da spark e apprezzo (2.7.11 ore13,32),ma se dovessimo essere tutti come lui,che noia,è meglio diversità di stili!Domani,domenica,ricordiamoci nella partecipazione Eucaristica.

Postato da dino avanzi il 02/07/2011 15:21

Brava Suor Stefania, Concordo!!!!

Postato da spark il 02/07/2011 13:32

per S.Stefania: Carissima Sorella, voglio subito chiarire che non intendo minimamente polemizzare con lei; mi creda, al contrario di tante persone che si professano cattolici praticanti (e qui ci sarebbe da scrivere un libro su come interpretare l'aggettivo "praticante"), io da laico e credente , non ho pregiudizi e non ghettizzo nessuno: ascolto tutte le idee e poi cerco di ragionarci sopra e di farmi un'opinione. La fede e lo Spirito santo (troppe volte, a mio parere tirato in ballo a sproposito), li lascio al mio rapporto con il Cristo in cui credo! Lei dice che questa notizia, come altre, troppe volte viene "buttata in politica"; mi permetto di riportare quanto dice l'enciclopedia Treccani on line sul significato della parola 'politica': "politica = Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato»)". Secondo lei la nomina del nuovo arcivescovo di Milano e' o no un cosa che si riferisce alla "vita pubblica" della comunita' milanese? Io penso proprio di si! Lei non sara' d'accordo con me, cara sorella, ma a mio parere , oggi giorno , il confine tra politica, pubblico e il privato se non e' molto labile e' addirittura inesistente. Voglio farle qualche esempio per rendere piu' chiaro il mio pensiero: io non so a quale ordine di suore lei appartenga, ma se per esempio lei e' parte di una comunita' missionaria, tutto il suo operare a favore dei diseredati del terzo mondo, non si incontra o si scontra,quotidianamente con la politica degli aiuti degli organismi internazionali, con la fame , con la miseria, le guerre (che non derivano, per usare una parola a sproposito "dallo Spirito Santo")?, se invece opera in qualche ente assistenziale, non si confronta quotidianamente con la politica sanitaria del nostro Paese? se svolge la sua attivita' nell'assistenza a ragazze madri, a bambini abbandonati, prostitute etc, come fa ad affrontare queste tematiche senza avere a che fare con la "non politica per la famiglia" di chi ci governa ? Potrei continuare a fare esempi con tutti i tipi di apostolato che vedono coinvolte le varie congregazioni di suore, ma preferisco non tediare oltre e fermarmi qui. Cara sorella , come ho gia' affermato, mi considero un cattolico adulto, percio' mi perdonera' se mi pongo una domanda che potra' sembrarle tendenziosa : perche' la cara sorella Stefania, non si e' preoccupata di denunciare come “l'hanno buttata subito in politica" i commenti dei giornali vicini o di proprieta' del nostro presidente del consiglio ( senz'altro grande protettore e benefattore delle politiche famigliari . Qualcuno dira' la sua…pardon le sue!), su recenti prese di posizione del cardinale Tettamanzi? Concludo dicendo che bisognerebbe, se mai, fare una distinzione tra “buona” e “mala “ politica che coinvolge la Chiesa: esempio , per me un segno di buona politica sono le riflessioni espresse e da me riportate nel mio post, del vescovo emerito di Tokyo, mentre un esempio di mala politica e’ contenuto nella famosa frase di Marcinkus “la Chiesa non si amministra con le Ave Maria!” (http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/beatificazione-di-giovanni-paolo-ii-karol-wojtyla-giovanni-paolo-ii-marcinkus-finanza-86//pag/3/). Ma per ragionare su questo..bisognerebbe avere sedi e tempi adeguati. La saluto e le auguro ogni bene. Osvaldo Bardelli

Postato da S.Stefania il 01/07/2011 17:14

Carissimi, credo che i commenti siano usciti dai binari., almeno se chi scrive è un credente praticante. Spiace constatare una notizia così importante per la nostra vita (sia per noi consacrati che per i fedeli credenti) venga sempre tirata per i capelli e buttata in politica. Cerchiamo di avere un cuore largo, privo di pregiudizi che accolga con affetto VERO il nostro nuovo cardinale. Riprendendo Franco Salis, dico: si io stessa vorrei essere il regista di quel film!!! e lo direi per qualsiasi decisione presa dal Santo Padre. Basta diffidenza ragazzi, siamo Chiesa, non frazioni contrapposte. Siate meno dubbiosi e confidate nel Suo Spirito
Suor Stefania B.

Postato da Franco Salis il 01/07/2011 06:01

Aloigi il 30/06/2011 20.06 mi induce a precisare ulteriormente il mio pensiero non fosse altro per la sua, per me, mirabile pacatezza, contro la mia aggressività. Tu sostieni la centralità della ricerca di Cristo. Io non credo che coloro che “criticano”il cardinale non lo facciano e credo che la loro critica sia un modo come un altro di cercare la “verità” e quindi Cristo. Al contrario del tuo pensiero,ritengo che accettare sempre e tutto “come dono” dello Spirito,principio sul quale la gerarchia insiste troppo,sia quanto meno pericoloso. E se ci ha messo lo “zampino” il nemico? Perché non servirsi di altro dono, che Dio ci ha fatto, la ragione,che è un modo come un altro di lodarLo e renderGli Grazie ? Quanto al Papa c’è poco da “dissertare”:è stato lui, con umiltà a riconoscere la sua fallibilità anche in comunione col collegio cardinalizio. Hai presente questa affermazione? o te la cerco,io non conservo tutto. In questi post io non ho trovato indagine rivolta a trovare l’identificazione della scelta del Papa con le proprie convinzioni,ma piuttosto perplessità della scelta per la sua (io non lo sapevo) provenienza dal mondo ciellino. I ciellini,ancor più di Casini,sono in vendita al miglior offerente. Chiunque detenga adeguate sostanze,vedi Berlusconi, può comprarli e loro saranno fedelissimi,perché si muovono nella decisione del compratore in termini molto monolitici. Questo non significa che il cardinale sia a questi livelli meschini,potrebbe aver conservato l’anima originale del movimento. Certamente proseguire l’opera di Tettamanzi è dura. Pensate,andare a cercare la pecorella smarrita e a cacciare i potenti! Saltando verso altre diocesi,per non rimanere immobilizzati a Milano,fonti giornalistiche hanno rivelato che la diocesi potentina medita di costituirsi parte civile nel processo di Danilo Restivo per l’assassinio della povera Elisa Claps,fosse vero, è ignobile.Buona giornata

Postato da Aloigi il 30/06/2011 20:06

Dico solo a chi è critico sul card. Scola, ed è legittimo poter avere idee e opinioni differenti, di decidere se è più importante affermare la propria opinione o cercare quello che unisce la Chiesa, cioè Cristo. Trovo invece veramente autoriduttivo dissertare di come e quando non sia infallibile il Papa se ciò che fa e decide coincide o meno con i nostri schemi. Sia chiaro, uno è libero di farlo, ma rimane lì, non si accorge di quello che accade e si perde il meglio. Leggetevi invece le lettere di saluto di Tettamanzi e Scola e capite che non sono di prammatica. Scola è cresciuto con Giussani, e la sua esperienza e la sua educazione nel carisma del Gius, oggi è preziosa per la Chiesa ambrosiana e sono convinto che saprà conquistare il cuore di tutti.

Postato da Franco Salis il 30/06/2011 14:00

Ohè, stefcape il 29/06/2011 21.29, dov’è, dov’è il rancore di Luciocroce 29/06/2011 10.33.Io,pur non conoscendolo e basandomi esclusivamente sul suo post,dico che è un cristiano sofferente della condizione della Chiesa di oggi! Dici: “questo non giustifica a nessuno di tacciare né di censurare altri pro causa sua”: “pro causa sua” è un gravissimo e gratuito tuo giudizio. Ogni cristiano ha non solo il diritto ma il dovere di censurare,non mi stancherò di rimarcarlo,perché è un servizio alla Chiesa, le scelte ritenute sbagliate che la chiesa dovesse fare. Non venirmi a dire che sulla Chiesa veglia lo Spirito Santo,non perché non sia vero,ma semplicemente perché lo Spirito Santo veglia anche su ogni cristiano (oserei dire essere umano).Gesù ha detto:” quando due o più saranno riuniti in nome mio,io sarò con loro” Non ha detto il Papa e il collegio cardinalizio e il collegio episcopale. Però sia sul cristiano che sulla Chiesa aleggia anche il nemico per eccellenza. Rivolto a Giggio, aggiungi “Caro giggio, evitiamo percio' di esprimere commenti pregiudiziali” Perché inviti Giggio a non fare il suo dovere? Chi sei? il registra del film che vedremo dal titolo “i cristiani e i milanese si stringono con affetto attorno al nuovo pastore!" Queste sono le cose che distruggono la Chiesa di Cristo. Gesù di queste stupidaggini non ne ha fatto,anzi ha fatto esattamente il contrario: “non dite a nessuno di avermi visto” Tu, stando esclusivamente a quel che dici,quindi potresti anche essere una persona eccellente, mi sembri o un ciellino esperto in gestione di potere senza scrupolo o un prete che ancora non ha internalizzato Cristo,ma in compenso ha interiorizzato l’ “andazzo” di oggi della chiesa e dello stato. Ricordi il passo del Vangelo in cui Cristo caccia in malo modo i mercanti dal tempio? Quello è Luciocroce .Per favore, non tirarmi fuori i “carismi” scoperti dal Vat II e calpestati dalla gerarchia. Come li calpesta? Cooptando la gerarchia fra quelli più anziani,conferendo incarichi ai più anziani,presumendo in modo del tutto errato che l’anziano sia più saggio. Niente di più falso l’anziano è più o meno avanti nel declino cognitivo. Io non conosco il cardinale Scola,ma leggiti la sua lettera di saluto al suo predecessore e ai milanesi : un capolavoro di dichiarazioni di circostanza. Ciao

Postato da luciocroce il 30/06/2011 09:26

Gentile Stefcape, siamo evidentemente in molti ad essere rimasti prigionieri – come Lei afferma - “degli schemi politici che tanto hanno imperversato in questi giorni”; non riesco a capire, poi, da dove Lei desuma l’esistenza di un mio “rancore non nuovo” o la volontà, da parte mia, “di tacciare e censurare altri pro causa sua”. Comunque, credo che le polemiche, in un caso come questo, siano dannose per cui mi limito soltanto a pregarLa di leggere con attenzione la mail di Spark, il cui contenuto mi sembra possa essere condiviso da tutti quelli che si professano sinceramente credenti, a prescindere dalla loro collocazione all’interno della nostra Chiesa. Per quanto mi riguarda, aggiungo che ho scritto che “sarei felice se i fatti mi smentiranno, cosa che potrebbe anche verificarsi”: non mi sembra, questo, un atteggiamento preconcetto. La saluto con affetto e mi auguro, per il bene della Chiesa, che sia Lei e non io ad aver visto giusto.
Lucio Croce

Postato da spark il 29/06/2011 22:46

Se potessi, gradirei fare al nuovo arcivescovo di Milano una di domanda: Eminenza, a distanza di un anno dalle sue dichiarazioni al meeting di CL di Rimini, a commento dell’articolo di FC “Il Cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata", ripeterebbe le stesse cose? So bene che questa mia domanda lascia il tempo che trova, la realta’, purtroppo e’ che nel panorama cattolico di questo Paese, sono ormai rarissimi i vescovi che hanno mostrato di non aver timore di scontrarsi con i potenti di turno, per essere dalla parte dei poveri e degli umili, mi riferisco ad esempio a Tonino Bello e a Bettazzi ed in ultimo ai due arcivescovi della diocesi lombarda, i cardinali Martini e Tettamanzi, che sono stati un costante punto di riferimento e di speranza per tutti quei cattolici laici e democratici che non hanno dimenticato le speranze di rinnovamento della Chiesa, suscitate dal mai dimenticato concilio Vaticano II. A questo punto ha poca importanza affermare se il cardinale Scola sia o no la persona giusta per la sostituzione del cardinale Tettamanzi, la scelta e’ stata fatta; nel mio piccolo mi permetto, in nome di quella “speranza” tanto declamata da BenedettoXVI nei suoi discorsi, di inviare al nuovo vescovo di Milano un augurio di buon lavoro. Nel contempo, pero’, voglio umilmente aggiungere che tutti gli essere umani sbagliano (io per primo), ed il papa essendo un essere umano puo’ sbagliare anche lui nelle sue scelte e decisioni: hanno fatto errori anche i Santi, figuriamo se non puo’ errare un papa! L’importante e’ avere l’umilta’ di riconoscerli in tempo (non dopo secoli). Mi auguro sinceramente che questo mio giudizio possa essere contraddetto, nei fatti, dal comportamento e dagli atti non solo del nuovo presule di Milano ma dalla Chiesa cattolica italiana in toto: di certo gli attuali atteggiamenti delle gerarchie ecclesiastiche italiane e vaticane che non fanno mistero di non tenere in nessuna considerazione (se non per un senso di fastidio o di commiserazione) le idee e i sentimenti dei cosiddetti “cattolici adulti” (di cui mi sento parte), non aiutano ne il proselitismo ne il continuare a sentirsi parte di questa Chiesa. “Se la Chiesa conserva il suo atteggiamento attuale, guardando la gente dall’alto in basso come se fosse contaminata dalla societa’ laica, non solo non impedira’ ai fedeli di lasciare la Chiesa, ma li sollecitera’ a farlo. Convinta di essere la sola detentrice della Verita’ conferitale da Cristo e quindi garante della Sua salvezza, e con uno sguardo di superiorita’ sulla gente che si affanna nella societa’, e’ probabile che la Chiesa fara’ si che gli uomini continuino ad evitarla. Credo che la Chiesa debba riconsiderare il proprio atteggiamento nei confronti dell’umanita’ ed esplorare nuove strade, prima di accusare la gente di ignorarla e abbandonarla.” Ho riportato quanto virgolettato,( con cui sono d’accordissimo e rispecchia quanto penso della Chiesa in questo momento), tratto da un articolo del vescovo emerito di Tokyo Paul Kazuhiro Mori, apparso poco tempo fa su una rivista missionaria: possibile che per vedere pubblicate queste sincere e commoventi opinioni sullo stato della Chiesa, dobbiamo andare cosi lontano? Non c’e nessun vescovo italiano che si sente di condividere pubblicamente e nei fatti quanto espresso dal presule giapponese?.
 Osvaldo Bardelli

Postato da stefcape il 29/06/2011 21:29

Ciao, credo che il nostro amico Luciocroce sia rimasto prigioniero degli schemi politici che tanto hanno imperversato in questi giorni. Peccato per lui col suo rancore non nuovo, si perde la bellezza della diversità dei carismi, ricordo sempre ai fedeli che esempi positivi e negativi si possono trovare in tanti ambiti delle forze che compongono il movimentismo cattolico, ma questo non giustifica a nessuno di tacciare nè di censurare altri pro causa sua. Nelle mia parrocchia, fortunatamente, sono riuscito a tenere ben alto il concetto che ogni cristiano porta la sua goccia di esperienza e di fatica all'interno del grande fiume di Cristo. Ringrazio ancora le persone che con cuore sincero accolgano questa buona notizia. Pace e Bene

Postato da luciocroce il 29/06/2011 10:33

Il Papa ha ritenuto giusto scegliere il card. Scola; che dire? Personalmente mi limito, sommessamente, a dire che non è una scelta che abbia suscitato in me particolari entusiasmi (e credo di essere in buona compagnia) e che non penso di dover rispondere a Dio di questo mio giudizio; sono altresì consapevole che, in una struttura quale è quella della Chiesa, le mie perplessità (e quelle di chi la pensa come me) valgono meno che niente. Abbiamo pregato perché il Signore illuminasse il Papa sperando, nel nostro intimo, in una scelta diversa; ora siamo, per così dire, “costretti” a pregarlo ancor di più affinchè faccia in modo – le vie della Provvidenza sono infinite - che il neo Cardinale si comporti da uomo di Chiesa – di tutta la Chiesa - più che da esponente di CL (è' vero, CL non è una setta, ma ne ha qualche indubbia caratteristica e gli esempi che si possono portare al riguardo sono innumerevoli, e non solo in Lombardia ma in tutta Italia, anche nella lontana Calabria, ad esempio). Io continuo a ritenere – e sarò davvero felice se i fatti mi smentiranno, cosa che potrebbe anche verificarsi - che un Vescovo che ha il suo retroterra cultural/religioso in questo movimento potrebbe non risultare adatto alla Diocesi di Milano e che, quindi, sarebbe stato più opportuno scegliere un presule meno schierato e più equidistante; Milano - è stato detto più volte - non è una Diocesi come le altre, è qualcosa di "diverso" e la scelta, forse, avrebbe dovuto tenere conto di questa peculiarità: una cosa è Venezia, un’altra è Milano. Chi fa questi discorsi vuol forse insegnare al Papa a fare il Suo mestiere? Noi che abbiamo queste “strane” idee siamo forse – dopo essere stati catto-comunisti – dei catto-protestanti che hanno in odio il primato petrino? Ovviamente non è così! Qui non si tratta di giudicare il “tasso di cattolicità” del Card. Scola o di altri nominativi fatti nei giorni scorsi (per quanto mi riguarda, poi, sul “tasso” del Cardinale, e sulla Sua integrità, sarei pronto a mettere tutte e due le mani sul fuoco); quello di cui si discute – e credo sia una discussione legittima - sono le modalità con le quali chi si trova alla guida di una Diocesi ritiene di dover trasmettere il Vangelo (immutabile) agli uomini e alle donne del nostro tempo; e su questo aspetto l’approccio può essere ben diverso e non credo, in particolare, che un approccio “conservatore” debba – di per sé – essere ritenuto più fedele al Vangelo di uno “progressista” (chiedo scusa per l’uso di questi termini più adatti alla politica che alla religione, ma è solo per rendere velocemente l’idea). Penso, comunque, che alla fine la nomina del card. Scola verrà accettata anche da chi nutre più di qualche perplessità in proposito – l’ubbidienza, infatti, è diventata di nuovo (fortunatamente o sfortunatamente?) la virtù per eccellenza di noi cattolici – nella speranza che il Signore ci assista… Cordiali saluti.
lucio

Postato da stefcape il 29/06/2011 09:19

Il volere del papa e' quello della chiesa tuttta senza particolari distinzioni. Accogliamo con fede la nostra nuova guida con affetto e preghiera. Caro giggio, evitiamo percio' di esprimere commenti pregiudiziali. Un saluto affettuoso anche a chi ci lascia, il Card. Tettamanzi. Pace e bene

Postato da dino avanzi il 29/06/2011 02:00

Angelo Scola è un arcivescovo di altissima qualità. Un uomo capace di entusiasmare, ha tratti di semplicità e naturalezza difficilmente riscontrabili in altri uomini di Chiesa, oltre ad essere un intellettuale di grosso calibro

Postato da RT57 il 28/06/2011 23:22

Non sono di Milano ma qualche dubbio lo nutro. Credo che anche il Papa in fatto di nomine non sia infallibile come non sono infallibili certi cardinali nel contestualizzare il peggio dell'IItalia al potere. Tutto qui ! Onore comunque a Tettamanzi...

Postato da giggio il 28/06/2011 18:46

Quello che tutti dicevano e temevano si è avverato. Il card. Scola è il nuovo vescovo di Milano. Uscito dalla porta del seminario della diocesi di Milano per volere del Card. Colombo perchè troppo ciellino entra ora dal portone della cattedrale di Milano per volere di Benedetto XVI. Purtroppo questo è il volere del Papa. Speriamo che sappia svolgere nel migliore dei modi la sua missione. Milano non è Venezia. Questa è la diocesi piuù grande del mondo. le sue prese di posizione nei confronti del governo non sono certo di buon auspicio. Cl è pur sempre CL e quando uno entra nel loro clan è difficile uscirne e cambiare atteggiamento.

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