04/09/2011
Benedetto XVI durante l'Angelus.
Con un saluto cordiale e la benedizione «a quanti parteciperanno a questo evento di grazia, che nel santissimo sacramento dell’Eucaristia adora e loda Cristo, sorgente di vita e di speranza per ogni uomo e per il mondo intero», Benedetto XVI ha rivolto questa mattina il pensiero al 25° Congresso eucaristico di Ancona dove, ha aggiunto, «domenica prossima, a Dio piacendo, avrò la gioia di recarmi per la giornata culminante».
Nella riflessione ai pellegrini convenuti nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per il consueto Angelus domenicale, papa Ratzinger ha proposto il tema «della carità fraterna nella comunità dei credenti, che ha la sua sorgente nella comunione della Trinità». Riferendosi al Vangelo della liturgia di oggi, il capitolo 18 di Matteo, il Pontefice ha sottolineato che «c’è una corresponsabilità nel cammino della vita cristiana: ciascuno, consapevole dei propri limiti e difetti, è chiamato ad accogliere la correzione fraterna e ad aiutare gli altri con questo particolare servizio».
Un altro frutto della carità nella comunità, ha proseguito Benedetto XVI, è la preghiera concorde: «La preghiera personale è certamente importante, anzi, indispensabile, ma il Signore assicura la sua presenza alla comunità che, pur se molto piccola, è unita e unanime, perché essa riflette la realtà stessa di Dio Uno e Trino, perfetta comunione d’amore». Da qui l’invito ai fedeli a esercitarsi nella preghiera, «perché salga a Dio da una comunità veramente unita in Cristo».
Saverio Gaeta