07/11/2010
Sagrada Familia
L’appello del papa lanciato da Barcellona non lascia dubbio alcuno su ciò che i governi devono fare per la famiglia: sostenerla. E il sostegno deve essere deciso. La frase di Benedetto XVI è chiara: “L’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato”. Alla consacrazione della Sagrada Familia il Papa non poteva che trattare il tema. E così ha fatto. Poi ha parlato del genio di Antoni Gaudì. Lo definisce “architetto geniale e cristiano coerente” e la sua opera “un incalcolabile sforzo dell’intelligenza umana”. Il viaggio di Benedetto XVI in Spagna ha avuto come tema quello di insegnare cos’è il primato di Dio. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ricorda che fu questo il tema del primo discorso del papa appena eletto nella Cappella Sistina. Benedetto XVI torna sulla questione sotto le volte della Sagrada Familia: “Superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come bellezza”.
Gli piace Gaudì, perché ha saputo “mostrare al mondo il volto di Dio” e spiegare che “Dio è la vera misura dell’uomo”. Ricorda una frase di Gaudì: “Una chiesa è l’unica cosa degna di rappresentare il sentire di un popolo, poiché la religione è la cosa più elevata nell’uomo”. Poi aggiunge “che Dio è Dio di pace e non di violenza, di libertà e non di costrizione, di concordia e non di discordia”: “In questo senso la dedicazione di una chiesa come la Sacra famiglia, in un’epoca nella quale l’uomo pretende di edificare la sua vita alle spalle di Dio, come se non avesse più niente da dirgli, è un avvenimento di grande significato”. Il Papa prima di partire ha salutato la Spagna con un “arrivederci”. Tornerà il prossimo mese di agosto a Madrid per la Giornata Mondiale della gioventù.
Alberto Bobbio