04/03/2013
Il cardinale Arinze assediato dai fotografi in piazza San Pietro (foto del servizio: Reuters).
L’attesa era forte: e alla fine le decine di telecamere appostate di fronte all’antico palazzo della Congregazione per la dottrina della fede, e davanti al cancello dal quale si accede all’Aula Paolo VI, sono state soddisfatte. Un sole primaverile infatti ha accolto la prima riunione dei cardinali svoltasi nell’Aula del Sinodo, è l’inizio delle cosiddette congregazioni generali che porteranno al conclave.
Verso le 12,45 i porporati hanno cominciato a varcare i confini dello Stato vaticano per attraversare piazza San Pietro e disperdersi nelle varie residenze disseminate nella città e fra le strade intorno a San Pietro, in attesa della prossima sessione di lavoro che si svolgerà già nel pomeriggio di oggi a partire dalle 17 per durare almeno due ore. Di fatto appena i primi cardinali sono apparsi, è scattato l’assedio dei giornalisti; i porporati italiani – più abituati al gioco del tocca e fuggi con la stampa – si sono smarcati rapidamente.
L’anziano porporato di Curia, il portoghese José Saraiva Martins, ex prefetto della Congregazione per le cause dei santi, è stato inseguito a lungo da un drappello di cronisti, ma ha resistito all’attacco e ha pronunciato il classico: “E' andato tutto bene”. Qualcuno si è fatto aiutare dai poliziotti che sostavano davanti ai grandi cancelli presidiati dalle guardie svizzere, per evitare le telecamere, ma altri, come il sudafricano Wilfred Napier, arcivescovo di Durban, hanno conversato con i giornalisti.
E tuttavia non solo i media hanno circondato i cardinali; molti dei 141 cardinali presenti stamane alla congregazione generale, infatti, sono stati fermati e circondati dai turisti in piazza San Pietro. Del resto la storia delle dimissioni del Papa e del conclave, per così dire straordinario, cioè inaspettato, è diventata in questi giorni una notizia planetaria. E allora in tanti hanno voluto farsi fotografare con qualcuno dei cardinali che transitava in pazza San Pietro, l’evento mediatico mondiale cessava così di essere solo un’immagine televisiva e diventava, per tanta gente, un momento di realtà vissuta, un attimo da ricordare.
L'attraversamento della piazza da parte del cardinale canadese Collins.
I porporati, da parte loro, si sono prestati al gioco e si sono
messi in posa con giovani coppie in viaggio a Roma, con famiglie o con
tanti fedeli. Intanto, poco distante, i giornalisti insistevano con le
domande di rito: come è andata? “Bene grazie", rispondeva il cardinale
di turno, "abbiamo cominciato a conoscerci, abbiamo giurato e pregato”.
Quando inizia il conclave? “E’ presto per dirlo, non è stato ancora deciso”, spiegava un altro. Quali temi affronterete? “Di
tutti i grandi problemi e le grandi sfide della Chiesa”, era la
risposta. Anche dei problemi che hanno colpito la Chiesa in questi anni?
A questo punto qualcuno fra cardinali sorrideva e se ne andava, altri
facevano segno di sì con la testa, “certo”, confermavano, e scivolano
via.
Ma il clima generale era sereno, i cardinali sono a Roma per parlare e
confrontarsi e hanno intenzione di farlo con la dovuta calma. L’attesa
spasmodica era soprattutto all’esterno. Il sole romano ha fatto il
resto: il rosso delle porpore rimbalzava nella grande piazza teatro di
storia e oggi sfondo perfetto per i collegamenti delle tv di ogni angolo
del mondo, intanto turisti e pellegrini provenienti dal nord Europa
cominciavano già a mettersi in maglietta. Il dibattito fra i cardinali
era appena iniziato.
Francesco Peloso