01/07/2011
Paolo Vi con Giovanni Nervo nel 1971
Il 2 luglio 1971, esattamente 40 anni fa, il cardinale Antonio Poma, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, firmava il decreto di nascita della Caritas italiana, oggi guidata da monsignor Vittorio Nozza. L’aveva voluta Paolo VI nello spirito del rinnovamento del Concilio, ma con una caratteristica particolare rispetto alle altre Caritas del mondo: non semplicemente “un’agenzia della solidarietà”, ma anche stimolo alla Chiesa e ai cattolici per costruire una società più giusta e più accogliente. Il primo direttore fu monsignor Giovanni Nervo, che oggi ha oltre 90 anni. Da 40 anni la Caritas mette in fila progetti, centri di aiuto, mense, invia cooperanti in tutto il mondo, fa fronte alle emergenze nazionali, ma anche denuncia le cose che non vanno e orizzonti di analisi sulla guerra, sull’economie dei Paesi poveri.
A Roma si sono aperti i festeggiamenti per questi primi 40 anni. Osserva monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana: “Credo che la Caritas abbia rispettato il mandato”. La Caritas ha attivi in Italia 14 mila servizi, tra cui 4 mila centri di ascolto, 316 osservatori sulla povertà e 635 progetti negli ultimi due anni sul fronte del sostengo alle famiglie in difficoltà. Poi c’è il microcredito per le imprese, gli empori e le botteghe solidali. Sono invece 760 i giovani che prestano il servizio civile in Caritas. L’anno scorso la Caritas ha speso in Italia e all’estero 44 milioni di euro. All’estero Caritas italiana sostiene progetti in 56 Paesi. La cifra maggiore, quasi 5 milioni di euro, l’anno scorso è stata spesa per il terremoto di Haiti.
Alberto Bobbio